Rimini Calcio, mister Ricchiuti: ‘Ora lavoriamo sull’aspetto mentale. Dobbiamo risalire, siamo indietro’

Il mister sarà affiancato dal dt Ivano Bonetti. Il ds Tamai replica Matronicola: ‘Parole dettate dalla rabbia’

Il Rimini Calcio riparte dalla bandiera Adrian Ricchiuti

“E' una sfida difficile, ne sono consapevole, ma se uno non inizia mai…ringrazio la società per questa opportunità, ci metterò il massimo dell'impegno. Il primo pensiero va all'amico e collega Mastronicola, con cui ho giocato assieme, mi dispiace per lui. So di avere al mio fianco una società che mi sostiene: bravissime persone, che sanno quello che vogliamo”.

Queste le prime parole di Adrian Ricchiuti, il nuovo allenatore del Rimini Calcio, alla vigilia della partita casalinga contro il Progresso di domenica al Neri. Per lui è l'esordio assoluto su una panchina. Non avrà a disposizione Lugnan, Gigli (squalificato), Grumo, Capicchioni, mentre è a disposizione Gomis (la squalifica col cambio d squadra non è scattata).

Ricchiuti, su che cosa metterà le mani?

““Se sono stato chiamato significa che ci sono dei problemi e il settimo posto in classifica lo dimostra. Spero di risolverli il prima possibile insieme al mio collega Juri Tamburini (il vice). Abbiamo cercato in questi due giorni di fare qualche piccola modifica, soprattutto cercherò di lavorare sotto l’aspetto mentale perché il Rimini è una buona squadra, con ottimi giocatori che hanno fatto questa categoria e non solo. Valiamo un'altra classifica. Io sono nato per fare le sfide e darò tutto per questa maglia. Si realizza un sogno, questa è la maglia che amo".

Nel suo futuro si vede tecnico di settore giovanile come è accaduto finora o di prima squadra?

“Nel futuro io voglio fare tutto purché sia calcio, purchè ci sia da stare in campo. Io so cosa vuol dire giocare per il Rimini, se qualcuno non l’ha capito per lui spazio non ci sarà perché ci vuole rispetto per questa maglia. Quando si cambia un allenatore più che sulle gambe bisogna lavorare sulla testa dei ragazzi, cosa che abbiamo fatto in questi primi tre giorni. I ragazzi devono essere liberi mentalmente. Cerco di portare allegria, tranquillità, di essere positivo come mi ha insegnato mister Leo Acori"

Come giocherà la sua squadra?

“Dobbiamo giocare per vincere, la miea idea èun calcio propositivo. Il mio Rimini con mister Cari era a -12 eppure ha vinto il campionato. E' un po’ più difficile perché ci sono più squadre. Ma noi dobbiamo puntare al massimo. Il Rimini deve vincere la serie D o almeno provarci”.

Chiamato pesantemente in causa da Alessandro Mastronicola, il ds Pietro Tamai puntualizza: “Dire che gioisco per una sconfitta del Rimini è assurdo, significa che mi sto dando la zappa sui piedi perché se si perde sono anch’io a rischio. Chi mi conosce sa che io soffro tantissimo sulle sconfitte perché ci tengo molto. Credo che ciò che ha detto Mastronicola, per me un'ottima persona, sia stato dettato dalla rabbia e dalla pressione del momento. Io mi fermo qui. Si deve voltare pagina per il Rimini, per il presidente, che sta dando tanto alla città e a questa squadra in un periodo difficile. Io mi prendo serenamente le mie responsabilità. Insieme ai colleghi dello staff, cercherò di sistemare ciò che non va assieme allo staff che si è creato: il Rimini, i suoi tifosi, che meritano rispetto, retsano al di là di tutti noi”.

Perché non ha sfoltito la rosa come accusa Mastronicola?

“Ho provato a smaltire la rosa, ci sono state dinamiche societarie che non hanno consentito uscite. Si sono una quindicina di under, alcuni anche del settore giovanile: avrebbero potuto fare la spola con la Juniores oppure trovare posto in altre squade anche in categoria inferiore ma il Covid ha bloccato tutto"

La classifica la soddisfa?

“No, il Rimini dovrebbe più in alto e bisogna analizzare le cause e i problemi”.

Perché Ricchuti?

“Abbiamo valutato col direttore tecnico che la soluzione interna sarebbe stata la migliore: Adrian consoce l'ambiente, i giocatori, può fare velocemente le sue valutazioni visto che in una settimana abbiamo tre partite".

Da parte sua il dg Antonello Sammarco spiega: “Che lo spogliatoio fosse bollente, non è vero. Mastro anche a me aveva detto che erano troppi giocatori nella rosa. Lo sapeva Pietro perché si erano parlati diverse volte. Abbiamo ritenuto che che tra rischio covid, infortuni e squalifiche fosse meglio una rosa lunga. Magari avremmo dovuto lavorare meglio tutti nella sua gestione”.

La nuova figura è Ivano Bonetti che al ruolo di responsabile del settore giovanile affianca ora quelo di direttore tecnico. “Mi sono preso una decina di giorni per vedere che problemi ci sono e come risolverli. Ricchiuti ha un atteggiamento che ci piace, conosco la sua mentalità e lavorerà con Tamburini che è una persona seria e ha militato nel calcio professionistico. Ricchiuti non è solo: ha un direttore tecnico che lo aiuterà. Certo che la rosa ampia è un problema, vedremo da qui al 15 febbraio di lavorarci al meglio”.

Infine parola a Juri Tamburini, il vice di Ricchiuti. “Tra me e Adrian c’è molta sintonia. La mentalità non la cambi in due giorni. Cercheremo di portare serenità, rimotivare gli scontenti. Il motivo per cui abbiamo accettato è che siamo convinti che la squadra possa fare meglio. Il mio appoggio ad Adrian è totale perché la vediamo alla stess maniera. Ci deve essere compattezza. C’è una società alle spalle che sta facendo quello che deve fare. E' una “bega”, come diciamo qui in Romagna, ma è anche una bella sfida”.

Stefano Ferri

Abbiamo cercato in questi due giorni di fare qualche piccola modifica, soprattutto cercherò di lavorare sotto l’aspetto mentale perché il Rimini è una buona squadra, con ottimi giocatori che hanno fatto questa categoria e non solo. Valiamo un'altra classifica. Io sono nato per fare le sfide e darò tutto per questa maglia”.

Nel suo futuro si vede tecnico di settore giovanile come è accaduto finora o di prima squadra?.

“Nel futuro io voglio fare tutto purché sia calcio, purchè ci sia da stare in campo. Io so cosa vuol dire giocare per il Rimini, se qualcuno non l’ha capito per lui spazio non ci sarà perché ci vuole rispetto per questa maglia. Quando si cambia un allenatore più che sulle gambe bisogna lavorare sulla testa dei ragazzi, cosa che abbiamo fatto in questi primi tre giorni. I ragazzi devono essere liberi mentalmente”.

Come giocheràa la sua squadra'

“Dobbiamo giocare per vincere. Il mio rimini con ksuter Cari era a -12 eppure ha vinto il campionato. E' un po’ più difficile perché ci sono più squadre. ma noi dobbiamo puntare al massimo. Il Rimini deve vincere la serie D o almeno provarci”.

Chiamato pesantemente in causa da Alessandro Mastronicola, il ds Pietro Tamai puntualizza: “Dire che gioisco per una sconfitta del Rimini è assurdo, significa che mi sto dando la zappa sui piedi perché se si perde sono anch’io a rischio. Chi mi conosce sa che io soffro tantissimo sulle sconfitte perché ci tengo molto. Credo che ciò che ha detto Mastronicola, per me un'ottima persona, sia stato dettato dalla rabbia e dalla pressione del momento. Io mi fermo qui. Si deve voltare pagina per il Rimini, per il presidente, che sta dando tanto alla città e a questa squadra in un periodo difficile. Io mi prendo serenamente le mie responsabilità. Insieme ai colleghi , cercherò di sistemare ciò che non va assieme allo staff che si è creato: il Rimini, i suoi tifosi, che meritano rispetto, retsano al di là di tutti noi”.

Perché non ha sfoltito la rosa?

“Ho provato a smaltire la rosa, ci sono state dinamiche societarie che non hanno consentito uscite. Si sono una quindicina di under, alcuni anche del settore giovanile: avrebbero potuto fare la spola con la Juniores oppure trovare posto in altre squade anche in categoria inferiore ma il Covid ha bloccato tutto. giovanile”.

La classifica la soddisfa?

“No, il Rimini dovrebbe più in alto e bisogna analizzare le cause e i problemi”.

Perché Ricchuti?

“Abbiamo valutato col direttore tecnico che la soluzione interna sarebbe stata la migliore: Adrian consoce l'ambinete, i giocatori, può fare velocemente le sue valutazioni”.

Da parte sua il dg Antonello Sammarco puntualizza: “Che lo spogliatoio fosse bollente, non è vero. Mastro anche a me aveva detto che erano troppi giocatori nella rosa. Lo sapeva Pietro perché si erano parlati diverse volte. Abbiamo ritenuto che che tra rischio covid, infrotuhni e squalifiche fosse meglio una rosa lunga. Magari avremmo dovuto lavorare meglo tutti nella gestione della rosa”.

La nuova figura è Ivano Bonetti che al ruolo di responsabile del settore giovanile affianca ora quelo di direttore tecnico. “Mi sono preso una decina di giorni per vedere che problemi ci sono e come risolverli. Ricchiuti ha un atteggiamento che ci piace, conoasco la sua mentalità e lavorerà con Tamburini è una persona seria, ha militato nel calcio professionistico. Ricchiuti non è solo: ha un direttore tecnico che lo aiuterà. Certo che la rosa ampia è un problema, vedremo da qui al 15 febbraio di lavorarci al meglio”.

Infine parola a Juri Tamburini, il vice di Ricchiuti. “Tra me e Adrian c’è molta sintonia. La mentalità non la cambi in due giorni. Cercheremo di portare serenità, rimotivare gli scontenti. Il motivo per cui abbiamo accettato è che siamo convinti che la squadra possa fare meglio. Il mio appoggio ad Adrian è totale perché la vediamo alla stess amaniera. Ci deve essere compattezza. C’è una società alle spalle che sta facendo quello che deve fare. E' una “bega”, come diciamo qui in Romagna, ma è anche una bella sfida”.

Stefano Ferri

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