In pochi lo conoscono: il castello Malatestiano e lo "specchio d'acqua" architettonico
Scopri il Castello Malatestiano di Longiano: fortezza medievale, galleria d’arte contemporanea e… una vasca veneziana segreta!

Il Castello Malatestiano di Longiano, arroccato su un poggio a 179 metri sul livello del mare tra Cesena e Rimini, è un autentico scrigno di storia millenaria, architettura strategica e sorprendenti trasformazioni culturali. Dominante sulla Valle del Rubicone, è considerato una delle fortificazioni più antiche e meglio conservate della Romagna. La sua prima menzione ufficiale risale al 1059, quando il territorio era conteso fra le potenze cittadine della zona. Inizialmente, la rocca era controllata dai riminesi, che la fortificarono per contrastare i continui attacchi dei cesenati, costruendo torri di vedetta e potenziando il sistema di difesa muraria.
Dal 1290 al 1463, il castello passò sotto il dominio della potente casata dei Malatesta, che lo integrò nel proprio sistema feudale regionale. In questo periodo, Longiano divenne un importante presidio militare e punto di osservazione strategico su tutta la Romagna interna. Tuttavia, l'epoca più affascinante della sua storia cominciò con l'arrivo della famiglia Rangoni di Modena. Grazie al sostegno di Papa Leone X, nel 1519 il castello fu trasformato in una raffinata residenza signorile: le torri merlate furono alleggerite con loggette rinascimentali, furono affrescate le sale di rappresentanza, e venne introdotto un dettaglio inaspettato – una vasca veneziana in pietra d’Istria nel cortile interno. Questo elemento architettonico testimonia la breve influenza della Serenissima, che per un periodo controllò anche le coste romagnole.
Una fortezza medievale diventata galleria d’arte
Nel corso del XIX secolo, il Castello subì ulteriori modifiche che ne cambiarono ancora una volta il volto. Fu durante questa fase che le sale civiche – in particolare la Sala dell’Arengo e quella Consiliare – furono decorate con affreschi allegorici e ritratti ad opera dei pittori Girolamo Bellani e Giovanni Canepa, entrambi attivi nella decorazione di edifici pubblici della Romagna. Il castello, pur mantenendo il suo aspetto medievale, acquisì così una veste più istituzionale.
Fino al 1989, l’edificio ospitò gli uffici comunali di Longiano. Poi, con un progetto culturale innovativo, fu affidato alla Fondazione Tito Balestra, intitolata al poeta romagnolo. La Fondazione trasformò gli ambienti storici in sale espositive ospitanti una delle collezioni di arte moderna e contemporanea più significative dell’Emilia-Romagna. Oggi vi si possono ammirare opere di maestri italiani come Guttuso, Morandi, Sironi, De Pisis, e anche di artisti internazionali come Chagall, Goya, Matisse, Twombly, inserite in un contesto architettonico che esalta il contrasto tra pietra antica e arte contemporanea.
Camminare tra questi spazi significa vivere un’esperienza immersiva, in cui la fortezza difensiva del passato convive con la vocazione culturale del presente. I corridoi stretti, le volte a botte, i camini medievali si affiancano a tele, sculture, installazioni e mostre temporanee che ogni anno attraggono appassionati da tutta Italia.
Cortile segreto, terrazze panoramiche e curiosità veneziane
Uno degli angoli più suggestivi del complesso è senza dubbio la corte interna, che conserva i resti della celebre vasca veneziana, realizzata tra il 1503 e il 1506. In pietra d’Istria e con eleganti bordature in stile lagunare, rappresenta un unicum nel panorama castellano romagnolo, simbolo tangibile di un’epoca di transizione fra difesa e ornamento.
Dal lato opposto, una terrazza panoramica si affaccia sull’intero territorio: dalle dolci colline longianesi, punteggiate da oliveti e vigneti, fino alla costa adriatica che, nelle giornate più limpide, si può scorgere fino a Rimini e oltre. Il castello domina un paesaggio che ha ispirato pittori, poeti e architetti.
Nei sotterranei si trova un’altra importante testimonianza: un rifugio antiaereo utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale, parte del sistema difensivo della Linea Gotica. Ancora oggi visitabile, il rifugio è stato recuperato e musealizzato, permettendo ai visitatori di conoscere da vicino la realtà bellica che ha segnato profondamente queste terre.