FOTO Rimini-Real Forte Querceta 1-2, Ambrosini: 'La partita ha fotografato i nostri limiti"
L'attaccante: 'Il gol? E' stata una giocata d'istinto'. Scotti: 'Occhio a non infilarci in una spirale negativa'

La sua prodezza non è valsa a nulla. Alex Ambrosini è sconsolato: “Volevamo tutti dare un segnale diverso per lo meno dal punto di vista del risultato. Ci abbiamo provato, abbiamo corso come forsennati, anche in maniera disordinata, provando a dare tutto e avremmo meritato di più. Non so cosa dire: siamo a pezzi mentalmente. In questa partita c’è un po’ tutto di noi: magari proviamo a giocare, sugli episodi non siamo cattivi, poi subiamo lo schiaffo e ci mettiamo qualcosa di più. Oggi si sono visti tutti i limiti di questa squadra. Sugli epsiodi soffriamo, appena faciamo gol lo subiamo. Abbiamo rischiato tanto sui calci piazzati. Per quanto mi riguarda cerco sempre di dare quel qualcosa in più sotto il punto di vista dell’atteggiamento perché è una mia caratteristica. Ho provato ad aiutare i compagni anche sotto il punto di vista dell’atteggiamento, del morale. Noi più grandi dobbiamo guidare i più giovani, se non basta dobbiamo fare tutti qualcosa in più”.
L'attaccante non cerca alibi. “Noi dobbiamo metterci qualcosa in più, ma è difficile dire cosa. Il derby di Forlì? E' una fortuna giocare ogni tre giorni. C’è solo da lavorare e cercare di mettere quel qualcosa in più che è mancato nell’ultimo periodo. Ci dobbiamo dare degli obiettivi perché ancora qualcosa possiamo fare”.
Il gol?
“E' stata una giornata d’istinto: ho visto il giocatore aggressivo, l’ho scavalcato, poi sono stato anche fortunato perché la palla ha rimbalzato davanti al portiere”.
Il portiere Francesco Scotti: “La situazione è difficile, complicata e il pericolo è che quando entri in un ciclo negativo ti entra in testa la paura di sbagliare e di prendere gol. Anche se ci provi con l’agonismo, con la voglia di fare, è un provarci in maniera confusionaria. In queste situazioni rischi seriamente di fare patatrac e dopo fai fatica ad uscirne. Bisogna non entrare in quella fase e cercare in qualche modo di venirne fuori”.