Valmarecchia, problema siccità: 'per il fiume Marecchia nulla si è fatto'
'L'Unione dei Comuni troppa impegnata a dibattere sulle multe agli automobilisti'

di Settimio Bernardi, associazione Terre dei Malatesta e dei Montefeltro
Il cambiamento climatico ha messo in crisi il modello di utilizzo dell’acqua e la grave siccità sta creando grandi problemi per i servizi, al verde, alle coltivazioni e agli allevamenti della Valle del Marecchia.
Come in tanti altri settori anche in questo, che non è proprio l’ultimo dei problemi, si è andati avanti nella convinzione radicata che dopo l’estate arrivino le precipitazioni autunnali e invernali a rimettere le cose a posto. Da qualche decennio non è più così e andava fatta una pianificazione per studiare, valutare e capire cosa e come fare nel nostro territorio che già contribuisce con un importante apporto alla gestione degli acquedotti della Romagna Compito sicuramente dei Comuni, ma l’ Unione è stata troppo impegnata in questi anni a dibattere su chi e come fare le multe agli automobilisti per avere il tempo di chiedere un intervento sul fiume e sul suo bacino. Sono cose che non si improvvisano, bisogna investire in ricerca e avere dati scientifici certi per poter pianificare le azioni da compiere e gli interventi da fare.
Sul Marecchia negli ultimi anni tanto rumore per nulla: la solita visione bucolica che nell’antico era di pastori e buoi, legata alla terra e oggi, ispirata dalla politica, fatta di aria ovviamente fritta. Il fiume continua a crescere nella parte alta spingendo le piene a inondare le sponde, creare frane e smottamenti; nella media valle a far crescere una vegetazione fuori posto che sconvolge il normale tragitto del fiume; nella parte finale sempre più a scavare con le conseguenze sulle falde facili da comprendere. Sappiamo che l’acqua preziosa del Senatello è legata all’ acquifero del Fumaiolo e del Poggio Tre Vescovi ma per dire che esista veramente una riserva idrica enorme occorrono studi e ricerche che ne attestino dimensioni e potenzialità. Sul Carpegna è stato fatto e più a valle si è intervenuti con buoni risultati. Si sa che nella zona di San Martino dei Mulini comincia la conoide profonda del Marecchia, ben studiata anche dalla Regione Emilia – Romagna, che ha una potenzialità superiore a Ridracoli, ma qui l’utilizzo è più problematico per via della densità di popolazione e di attività in ottica di inquinamento. Non siamo scienziati e ci guardiamo bene dall’esprimere giudizi ma conoscendo il territorio ricordiamo a tutti che Marecchia è l’antico Maricula. il “ piccolo mare “. In questo periodo sono in tanti a ricordare che alla confluenza del Senatello con il Marecchia c’è un sito che sembra creato per accogliere un grande invaso capace di garantire acqua e prosperità a tutta la valle, ma dirlo non basta. Quando se non ora i nostri Amministratori cominceranno ad interessarsi dei problemi vitali di questa valle e dei suo abitanti?