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Cittadella della Salute di Novafeltria, i dubbi: 'Non servono mattoni ed edifici, ma il personale'

La posizione del consigliere comunale di opposizione Mercatelli: 'Che non sia tutta propaganda spicciola'

A cura di Redazione
17 gennaio 2023 14:35
Cittadella della Salute di Novafeltria, i dubbi: 'Non servono mattoni ed edifici, ma il personale' - Ingresso ospedale di Novafeltria
Ingresso ospedale di Novafeltria
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Continua a Novafeltria il dibattito sul futuro dei servizi sanitari. A prendere la parola è Sauro Mercatelli, consigliere comunale d'opposizione del gruppo Rin-Nova.

Si parte dalla constatazione degli"errori commessi in 20 anni di politica sanitaria"causa dei problemi che rischiano "di paralizzare il servizio sanitario nazionale": la mancanza di specialisti, le lunghe liste di attesa e la conseguente diffusione dei medici a “gettone”: "Gli ospedali – rileva Mercatelli – per coprire i buchi di organico appaltano alle cooperative, che i medici invece li hanno, perché ingaggiano neolaureati, pensionati, liberi professionisti e chi ha lasciato il servizio sanitario perché stremato e sottopagato. Un fenomeno meno diffuso, ma comunque presente anche nella virtuosa Emilia Romagna".  Emerge così, a fianco della carenza dei medici per i turni d'emergenza in Pronto Soccorso e Pediatria, per le urgenze dei bambi, anche quella dei professionisti delle altre specialità."È la riprova– argomenta Mercatelli – dei danni fatti negli anni dal blocco del turnover, dai continui tagli alla sanità pubblica e da una programmazione sbagliata sul numero di medici da formare, probabilmente più voluta che subita", con il risultato di dare "vantaggio al pilastro del privato accreditato o del privato-privato". 

Il consigliere ribadisce i dubbi e le perplessità sollevate anche dal comitato "Giù le mani dall'ospedale di Novafeltria", in merito ai progetti su Case e Ospedali di comunità: "Rischiano di diventare Uffici Burocratici Distrettuali", in aggiunta "a ospedali già in difficoltà per i buchi d'organico", una situazione ancor più grave in ospedali piccoli come quelli di Novafeltria "situato in area disagiata tuttora sostanzialmente da riconoscere come tale" e che sono "scarsamente attrattivi per i medici e con pochi pazienti"

Il problema per le nuove strutture rischia di essere lo stesso dell'ospedale: la mancanza di personale. E non solo. Dubbi anche sul progetto, avviato con i fondi del pnrr, dell'infermiere di comunità, una figura chiave per il potenziamento delle cure domiciliari:  "Una domanda sorge spontanea– argomenta Mercatelli – se il personale sanitario è introvabile già negli ospedali, in primis quelli con minore attività, non sarà così anche sul territorio?"  Mercatelli chiede a che punto siano "gli accreditamenti della Regione Emilia-Romagna con gli Enti privati o con le Cooperative, già protagoniste dell’assistenza sanitaria integrata (ADI)".Ma in generale, si domanda, "Disponiamo per l'Alta Valmarecchia di un numero sufficiente di infermieri di famiglia così da garantire una efficiente ed efficace risposta alla odierna domanda di cure domiciliari per gli over 65 o anziani fragili o malati cronici?".

Il timore del consigliere è che si tratti "di propaganda spicciola" e che la Cittadella della Salute diventi "un contenitore vuoto". "L'Alta Valmarecchia – esorta – non ha bisogno solo di mattoni, ma di risposte vicine, tramite i servizi di prossimità, e soprattutto risorse umane a disposizione". 

L'assistenza ad anziani, fragili e cronici, sottolinea,"non può essere interpretata come parcheggio, ma come investimento nelle cure e nell'assistenza a casa". Governo, Regione e Comuni sono invitati "ad aprire i cordoni della borsa a vantaggio delle cure domiciliari, dando alla salute pubblica la giusta priorità".

L'invito finale ai sindaci è di fare pressione all'Ausl sulle necessità, per le aree interne e in particolare l'Alta Valmarecchia, di avere risposte efficienti ed efficaci per ciò che concerne la telemedicina, la medicina territoriale e anche le farmacie rurali ("che ruolo o funzione possono mettere in campo le farmacie rurali che tanto hanno fatto in piena crisi pandemica?", si chiede il consigliere),"con specifico riguardo all’aspetto gestionale e a quello di incremento della spesa di parte corrente, favorendo l’assunzione di personale e l’accreditamento regionale di enti privati e di cooperative".

ric. gia.

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