Nuovo quartiere verde in via Ugo Bassi, scintille tra proprietà area e il Comune di Rimini

La proprietà dell'area vuole accelerare sul progetto di riqualificazione e replica al sindaco Sadegholvaad

A cura di Redazione
03 febbraio 2023 16:33
Nuovo quartiere verde in via Ugo Bassi, scintille tra proprietà area e il Comune di Rimini - Area Ugo Bassi
Area Ugo Bassi
Condividi

Ariminum Sviluppo Immobiliare vuole accelerare sul progetto di riqualificazione dell'area di via Ugo Bassi, a Rimini, che per prima cosa prevede la demolizione dell'immobile che avrebbe dovuto ospitare gli uffici della Questura. L'auspicio espresso da Asi è quello di avviare entro giugno 2023 i lavori del progetto Rimini Life, il nuovo quartiere verde cittadino.

Sul punto è intervenuto però il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, mettendo un freno alla volontà di Asi di accelerare: "Il progetto di recupero dell'area seguirà i canali amministrativi e le tempistiche definite dalla legge per la pianificazione del territorio e a garanzia di ogni soggetto, senza corsie preferenziali".  In pratica l'intenzione dell'amministrazione comunale è quella di inserire il progetto Rimini Life nella pianificazione generale urbanistica della città, attraverso appunto il Piano Urbanistico Generale, definendo le soluzioni migliori in un percorso partecipativo che coinvolga la città. 

Non basta quindi, argomenta il sindaco, "agitare lo spettro del degrado di quell'area privata per accelerare e forzare il progetto di costruzione", tanto più che "la legge consegna a tutti i proprietari di immobili e di terreni la responsabilità, civile e penale, di provvedere alla cura e alla sicurezza degli stessi". Se ciò non accade, sottolinea il primo cittadino di Rimini, "è titolo degli enti competenti (Comune, Ausl, forze dell’ordine, vigili del fuoco) verificare le eventuali violazioni e richiedere obbligatoriamente il ripristino di condizioni adeguate ai privati proprietari". E quando ciò non avviene, "vengono erogate sanzioni o azioni sostitutorie con conseguente richiesta di rimborso pecuniario per le spese sostenute dalla collettività". 

Asi risponde al sindaco di Rimini, sottolineando l'operato diligente "per mettere in sicurezza l'area": "Abbiamo contratti con istituto di vigilanza, ci sono persone che lo frequentano e ci rendicontano sulla situazione, abbiamo bonificato molte parti, abbiamo denunciato alle forze dell’ordine la presenza di persone estranee, abbiamo illuminato l’immobile per renderlo più sicuro di notte", spiega Marco Da Dalto, coordinatore del progetto Rimini Life, per conto di Asi. 

Per ciò che riguarda il progetto, a preoccupare Asi sono le tempistiche del nuovo Piano Urbanistico Generale: si prevedono infatti tempi molto lunghi per l'approvazione di quest'ultimo, oltre il 2026, quindi fuori dal cronoprogramma ideale di Asi. Ma nel contempo, con delibera di giunta 231 del 27 giugno 2022, è stato fissato a settembre 2023 l'apertura del cantiere, nell'area, per gli edifici di edilizia residenziale pubblica ed edilizia residenziale  sociale sugli spazi che Asi ha intenzione di cedere gratuitamente. "Nella delibera – spiega Da Dalto – sono citati i tempi di realizzazione delle opere (avvio stimato a settembre 2023) e di incasso del finanziamento (a partire da giugno 2023)". E nella delibera, "l'amministrazione richiama il suo impegno ad inserirle in un più ampio piano di rigenerazione urbana". "Ma come si può pensare di realizzare degli edifici Erp ed Ers accanto a un edificio fatiscente e insicuro e di farlo senza coinvolgere Asi, proprietaria di oltre il 75% delle aree?". Inoltre per il progetto di realizzazione delle nuove case popolari, il Comune di Rimini ha ricevuto un finanziamento regionale, ma il timore di Asi è che, essendo ottenuto in un bando e che il punteggio del bando derivi dalla riqualificazione dell'intero ambito, la mancata riqualificazione contestuale di tutta l'area potrebbero mettere in discussione il punteggio totalizzato. 

I dubbi di Asi sono legati anche alla scelta del Comune di Rimini di procedere con l'esproprio delle aree di Asi, budget previsto per il risarcimento economico di 600.000 euro, quando la stessa Asi si è detta disponibile a una cessione gratuita. "Perché l’amministrazione difende la decisione, confermata anche lo scorso giugno, di intraprendere lo strumento dell’esproprio, che comporta l’utilizzo di denaro pubblico, anziché coinvolgere ASI che ha già depositato un’istanza nella quale chiarisce che è disponibile a cederle gratuitamente, in misura maggiore, anche in termini di dotazioni pubbliche?", chiosa Da Dalto. 

 

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Altarimini