Allevamento Fileni, arrivano telecamere Rai. Comitato: 'Fermeremo questo scempio'
Le voci del comitato: 'La nostra battaglia non per fare caos, ma per risolvere un problema'

di Riccardo Giannini
Interviste di Riccardo Valentini
Si alza nuovamente la voce dei cittadini che si sono riuniti nel comitato per la Valmarecchia, con l'obiettivo di fare opposizione alla ricostruzione dell'allevamento di polli in località Cavallara di Maiolo, mobilitando in primis l'opinione pubblica. Oggi (domenica 19 febbraio), in una giornata caratterizzata da sole e temperature miti, i cittadini si sono riuniti numerosi, raccontando la loro battaglia alle telecamere di Rai 3, arrivate in Alta Valmarecchia per registrare un servizio da trasmettere all'interno del telegiornale regionale (in onda alle 14 e alle 19.30).
Il comitato, nelle ultime 24 ore, aveva replicato all'intervista rilasciata ad altarimini.it dal sindaco di Maiolo, Marcello Fattori: "Quando parla il sindaco di Maiolo stiamo sempre attenti. Perché ha senso rispondere alle sue affermazioni, riportando il dato di realtà che spesso manca", evidenzia una nota pubblicata dal comitato su Facebook. Viene citato un virgolettato rilasciato dal sindaco: "Oggi sono io a prendere gli schiaffoni, ma Maiolo ha una parte piccola in tutto ciò e siamo stati noi a cambiare una norma, evitando che i capannoni fossero appunto ricostruiti su tre piani". Il comitato non ci sta e risponde: "La realtà è che la norma precedente non consentiva la demolizione e ricostruzione ma solo la manutenzione ordinaria, ovvero la tinteggiatura e poco più, per capirci. Formalmente non sarebbe stato consentito neppure l'adeguamento degli impianti tecnologici (elettrico, ventilazione ecc) che rientrano nella manutenzione straordinaria".Senza la variante al piano regolatore generale del Comune, accusa il comitato,"il nuovo allevamento Fileni alla Cavallara non sarebbe potuto esistere. Nemmeno dipinto".
Il comitato è agguerrito: ha avviato una raccolta firme online, appellandosi al presidente della giunta regionale Stefano Bonaccini e preme affinché la politica scenda in campo. "I nostri diretti interlocutori devono essere gli enti locali a tutti i livelli, dai Comuni interessati direttamente, fino a tutta la Valmarecchia e Rimini, perché è un problema di futuro della nostra vallata: un futuro che ci stanno scippando", esorta Vincenzo Sebastiani, membro del comitato ed ex sindaco di Novafeltria. Sebastiani aggiunge: "Noi abbiamo bisogno di tutti, della mobilitazione dei cittadini, ma anche in egual misura degli enti locali. La Regione, che è l'ultima della catena autorizzativa, è sensibile alle istanze dei territori, lo dimostri anche in questo caso".
"I motivi per contrastare questo scempio, questa speculazione economica ed edilizia sono diversi: la salute dei cittadini, il motivo ambientale" , spiega Amerigo Varotti, cittadino di Novafeltria e direttore generale della Confcommercio Marche Nord. Sebastiani aggiunge: "è un progetto che mette a rischio tutto il sistema turistico dell'Alta Valmarecchia".
Varotti cita inoltre l'art.9 della Costituzione ("La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione"): "Come può tutelarlo se in una delle zone più belle d'Italia, davanti alla Rocca di San Leo, consentiamo questo scempio?". Varotti promette l'impegno, come rappresentante di Confcommercio Marche Nord, a sollecitare i parlamentari anche della Marche, in quanto "La difesa della bellezza deve essere obiettivo di tutti". "Ci vuole un impegno forte della politica, anche a livello governativo – argomenta Varotti – Qui le cose sono andate avanti in maniera rapidissima, ora la politica locale deve fare intervenire il Governo". Varotti, in una nota, era stato critico verso i sindaci dell'Alta Valmarecchia. Oggi ribadisce: "Le amministrazioni comunali si sono dimenticate di avvisare i cittadini, non hanno fatto nulla per consultare i cittadini, prima di autorizzare le varianti che consentono questo scempio. Cosa avvenuta invece a San Lorenzo in Campo: popolazione e amministrazione comunale hanno ragionato e discusso insieme, poi hanno convenuto di dire no all'azienda Fileni".
Cristiano Varotti del comitato registra "una partecipazione popolare molto ampia alle iniziative", anche da parte di parti sociali e associazioni di categoria, e riassume le strategie d'azione: "Si parte dagli aspetti legali e procedurali dell'iter amministrativo di approvazione del progetto, per passare a iniziative che sono manifestazione aperta del dissenso della cittadinanza". Il comitato è dunque pronto a giocarsi le proprie carte anche dal punto di vista legale, come conferma Claudio Cardelli: "Stiamo lavorando dal punto di vista legale per cercare di vedere se, nel processo che ha portato all'approvazione di questa iattura, ci siano delle crepe che possono essere utilizzate per fermare questa cosa". Sebastiani precisa: "La nostra non è una battaglia per farre caos, ma cerchiamo di risolvere questo problema. Io come ex sindaco non dormo alla notte: ho a cuore la mia vallata". Cardelli non usa giri di parole: "Al di là di tutto, anche se riusciranno, i responsabili di questa cosa avranno veramente giorni difficili anche dal punto di vista personale. Ci si deve vergognare di avere imposto alla Valmarecchia una cosa di questo genere, nel 2023!".