Romagna: nei pronto soccorso mancano 40 medici. 'La crisi non si allenta'
Il dg dell'Ausl Romagna Carradori: 'Di novità sulla carenza di medici non ce ne sono'


"La crisi dei Pronto Soccorso non accenna ad allentarsi". Ad ammetterlo è il direttore generale dell'Ausl Romagna Tiziano Carradori che, dopo le polemiche sindacali e politiche sul taglio delle auto medicalizzate per dirottare personale nei Pronto Soccorso, torna a ribadire le gravi mancanze di organico nel settore dell'emergenza. "Purtroppo di novità rispetto alla carenza che viviamo, non ce ne sono". Servono "misure straordinarie e durature", ha detto a margine di una conferenza stampa a Rimini. All'appello "mancano 40 unità di personale su 190" medici di Pronto Soccorso. "Sono veramente tanti, ed è una delle ragioni per le quali, al di là delle polemiche che questo ha generato, ho cercato di concentrare tutte le risorse dell'emergenza-urgenza nei Pronto Soccorso, anche dovendo ridurre, come è stato il caso di Rimini, di Ravenna e Forlì, un'auto medicalizzata", ha spiegato Carradori. Un taglio che ha generato aspre polemiche, soprattutto da parte di esponenti di centrodestra.
La soluzione dell'Ausl è quella di continuare a fare concorsi: sono stati otto negli ultimi due anni. "Io sono un pubblico ufficiale, non segue le polemiche politiche", ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se i concorsi sarebbero bastati a spegnere le polemiche politiche. "Io so, perché questo è il mio mestiere, dove è maggiore l'utilità di una risorsa rara". "Le polemiche – ha aggiunto – ci sono sempre state e ci saranno". "Ci sono alcuni politici che pensano che un direttore generale, giustamente nominato da chi rappresenta la proprietà e quindi il presidente della Regione", in questo caso di centrosinistra, "risponde ai voleri del principe di turno. Non funziona così – ha detto il direttore generale -, basta leggere la Costituzione. E quello che mi fa specie è che molti politici non conoscono gli articoli della Costituzione su cui giurano".