Consigliera di Parità: 225 genitori si sono dimessi per difficoltà conciliazione casa/lavoro

Il bilancio dell'attività dello sportello provinciale riminese: 'nel nostro territorio si registra una sofferenza nel rendere compatibili il lavoro e la cura della famiglia'

A cura di Redazione Redazione
03 marzo 2023 09:35
Consigliera di Parità: 225 genitori si sono dimessi per difficoltà conciliazione casa/lavoro - Immagine di repertorio
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Con l'approssimarsi delle celebrazioni dell'8 marzo,  Adriana Ventura, consigliera di parità della Provincia di Rimini, traccia un bilancio dell'attività degli uffici e degli sportelli dedicati. Nell'ultimo anno si sono rivolte alla consigliera molte persone, uomini e donne, anche solo per esternare i propri disagi. 40 i casi trattati di cui 9 (3 uomini e 6 donne) hanno chiesto chiarimenti relativi alle norme di tutela. Dei restanti 31 casi due hanno riguardato la violazione della privacy, 18 per discriminazione nel luogo di lavoro, 10 per difficoltà di conciliazione casa/lavoro 1 una molestia sessuale. La causa relativa alla molestia è stata vinta in primo grado, è in corso il ricorso in appello da parte del datore di lavoro soccombente. 
Anche i dati sulle dimissioni convalidate dall’Ispettorato del Lavoro sono coerenti con la tendenza degli anni precedenti: si sono dimesse al termine della maternità, o comunque nel periodo che prevede il divieto di licenziamento, 344 persone, di cui 241 mamme e 103 papà; i tipi di recesso sono: 323 per dimissioni volontarie; 16 per giusta causa e 5 per risoluzione consensuale. Sono stati 225 i genitori che si sono dimessi per difficoltà di conciliazione casa/lavoro.
 

"È evidente" conclude la consigliera "che nel nostro territorio si registra una sofferenza nel rendere compatibili il lavoro e la cura della famiglia. Ed è importante che le donne possano scegliere serenamente e liberamente di lavorare e occuparsi allo stesso tempo dei propri cari. Le donne rappresentano una risorsa chiave per lo sviluppo dell’economia e del benessere collettivo: più donne lavorano, migliore è l’impatto sul Pil e sulla produttività del Paese; ulteriori benefici provengono dall’aumento della richiesta di servizi, dalla cura dei bambini a quella della casa, e questo alimenta una ulteriore crescita nella domanda di lavoro, creando così un circolo virtuoso di lavoro e crescita. Il lavoro è una componente essenziale per la dignità della donna, ma è anche una risorsa fondamentale per la crescita economica e il benessere di tutti, non possiamo permetterci di perderla."

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