Tiberi, quando le scuse non bastano. Gelo con la Trek-Segafredo: niente Coppi e Bartali

Il ciclista era stato sospeso 20 giorni dopo la vicenda dell’uccisione del gatto avvenuta a San Marino

Il ciclista Antonio Tiberi

Sembra non placarsi la bufera su Antonio Tiberi, il ciclista laziale residente a San Marino finito agli onori delle cronache per aver ucciso il gatto del ministro del Turismo sammarinese Federico Pedini Amati sparandogli da una finestra del proprio appartamento. Dopo che la vicenda si è conclusa con il pagamento di un ammenda pari a 4mila euro da parte del ciclista, la notizia è finita in poco tempo sulle principali testate giornalistiche, dividendo l'opinione pubblica.

Dopo avere sospeso Tiberi per 20 giorni, la Trek-Segafredo non ha ancora deciso di riabilitarlo. Nessuna conferma dunque sulla partecipazione di Tiberi alla Settimana Coppi e Bartali. Come riporta La Gazzetta dello Sport è dunque gelo tra il ciclista e la propria squadra. Addirittura la squadra statunitense starebbe pensando ad una risoluzione contrattuale anticipata. Negli ultimi giorn, a difesa di Tiberi, molte personalità appartenenti al mondo del ciclismo professionistico si sono mobilitate sui social con frasi di vicinanza al ciclista, ritenendo che per questa questione abbia già pagato abbastanza e denunciando nei suoi confronti un accanimento mediatico.

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