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Calcio C, il nuovo tecnico dell'Ancona Donadel: 'Accoglienza calorosa, è una bella sfida'

'La squadra ha anche qualche problema tattico ma penso che si possa raggiungere il risultato puntando soprattutto sull’aspetto emotivo e mentale'

A cura di Redazione
11 aprile 2023 15:23
Calcio C, il nuovo tecnico dell'Ancona Donadel: 'Accoglienza calorosa, è una bella sfida' - Il tecnico Marco Donadel in campo (Foto US Ancona)
Il tecnico Marco Donadel in campo (Foto US Ancona)
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E' ufficiale. L'Ancona ha affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra a mister Marco Donadel, che si è legato al Club biancorosso sino al termine della corrente stagione sportiva, 2022/23.
Nato a Conegliano il 21 aprile 1983, Marco Donadel – una volta conclusa la sua lusinghiera carriera di calciatore, nella quale spiccano presenze e gol nel campionato di massima serie con le maglie di Milan, Parma, Sampdoria, Napoli e Verona, ma anche le numerose presenze come capitano nella Nazionale Under 21.
Ha vinto una medaglia di bronzo con la Nazionale Olimpica, giocando un totale di 310′ e in tutte le gare, alle Olimpiadi di Atene del 2004 – inizia la sua carriera da allenatore alla Fiorentina come allenatore dell’Under 16 e dell’Under 17 e poi come collaboratore tecnico in prima squadra di Cesare Prandelli e Giuseppe Iachini. Dal 17 dicembre 2021 al 9 giugno 2022 è stato il vice di Paolo Vanoli allo Spartak Mosca.

IL TECNCO: “Ho ricevuto un’accoglienza calorosa, quando si fanno le cose di fretta si rischia sempre di lasciare qualche particolare da parte, invece qui mi sono sentito subito come in una famiglia, sono un ragazzo molto empatico, e vedo da tanti piccoli gesti importanti. Le prime sensazioni sono molto positive – ha detto il tecnico sulla pagina FB del club -. Chiuderei con il passato e con quello che è stato dicendo una cosa: sono qua perché il periodo è negativo, ma se l’Ancona è sicura di giocare i playoff e mi sta dando una grandissima possibilità, è merito del direttore, giocatori e di Colavitto. Se hanno fatto sette punti in dieci partite e sono settimi vuol dire che prima hanno fatto i miracoli. Ci si aspetta più dei giocatori, rispetto a quanto fatto nelle ultime dieci partite. Le spiegazioni e le pozioni magiche non esistono, quello che posso fare è vedere le qualità che avevano e che li hanno portati a essere così competitivi, riunirci intorno alle certezze, fare gruppo e tralasciare quelle che sono state le incertezze. Ho accettato perché è una sfida, chiunque inizia a fare uno sport professionistico a sedici anni vive di adrenalina, di emozioni e di sfide, in sé ha sempre la ricerca della sfida che è quella che mi ha sempre accompagnato, e questo rischio nelle scelte mi accompagna nelle scelte da allenatore. Ho delle idee e qualche vantaggio nel tenermele per me, certo che la squadra ha anche qualche problema tattico ma penso che si possa raggiungere il risultato puntando soprattutto sull’aspetto emotivo e mentale. L’Ancona? L’ho vista giocare diverse volte quest’anno. Cosa dico ai tifosi? E’ un grandissimo vantaggio per questa società, la squadra deve vivere questo calore come una spinta, chiedo alla tifoseria di far sentire il più possibile il suo calore, abbiamo due partite più i playoff e avere più tifosi allo stadio per noi è più che fondamentale. Abbiamo visto come lo scorso anno chi ha vinto i playoff ha avuto grande spinta del pubblico. Lo stesso dovrà essere per l’Ancona”.

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