Dalle spose di Oliviero all'atelier in proprio: la storia di Roberta, regina dei matrimoni
L'imprenditrice di successo che ha realizzato il suo sogno nonostante le difficoltà

Si chiama Roberta Balducci, ma tutti la conoscono come Roberta “Oliviero”. Prima di mettersi in proprio, infatti, è stata per 24 anni la responsabile della sezione sposi, presso il noto centro commerciale Oliviero. Oggi invece gestisce un atelier proprio, “Le spose di Roberta”, a Misano Adriatico.
“In piena pandemia, nel giugno 2020, Oliviero ha chiuso. Io ho aperto partita Iva ed è nata le spose di Roberta“, racconta la Balducci. Una scommessa fatta da tanti imprenditori: aprire nel periodo più difficile per l'economia non solo italiana, ma mondiale. “Io ho aperto nel momento in cui i matrimoni erano bloccati, ma la mia passione è stata più forte. Lo rifarei altre mille volte: sono contenta di aver ascoltata me stesso e di aver dato forma al mio sogno”.
Dalle principesse alle spose, i sogni di bambina sono divenuti una passione, quella per i “bianchi” vestiti, e poi un lavoro. Grazie a Oliviero, “un padre per me”, racconta la donna, originaria di Morciano di Romagna. “Gli devo tutto, ha creduto in me, mi ha dato la responsabilità: lì mi occupavo degli acquisti, di tutto. Tu sei la persona ideale, mi disse: sei tagliata per il settore sposa, voglio provare a metterti alla direzione”. Oliviero vestiva 400-500 spose all'anno, grazie a Roberta ha quasi raddoppiato i numeri. “Dal 1996, facendo una stima al ribasso, ho vestito 20.000 spose”, racconta. Il suo lavoro è fatto anche di tanti aneddoti, come quella volta in cui l'espressione “matrimonio da favola” fu intesa in forma letterale. “Una sposa si rivolse a me dicendo: il mio matrimonio deve essere sullo stile di Alice nel paese delle meraviglie”. Così la magia della favola venne materializzata: “L'abito più simile possibile a quello di Alice, coniglietti ovunque, il bouquet pieno di carcasse di orologi”. “Volevo una cosa semplice, immediata, che fosse riconducibile a me”, aggiunge Roberta. “Mi conoscono come Roberta Oliviero: ma ne sono orgogliosa“.
ric. gia.