Allerta meteo e scuole chiuse, preoccupazione per lo stipendio degli educatori
'La condizione di precarietà dei lavoratori in appalto' dice il sindacato Adl Cobas 'diventa sempre più evidente nelle situazioni improvvise'


Allerta meteo e scuole chiuse in provincia, come verrà retribuita la giornata lavorativa per gli operatori dei servizi educativi scolastici? Verrà chiesto loro di utilizzare ferie e permessi per vedersela pagata in busta paga? A chiederlo è il sindacato Adl Cobas ricordando un altro episodio verificatosi nell'inverno 2018 quando “le scuole di Rimini e provincia vennero chiuse a causa della neve e anche in quell'occasione gli educatori e le educatrici scolastiche dovettero chiedere a gran voce il pagamento delle giornate di chiusura.”
“La condizione di precarietà delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto” continua la nota di Adl Cobas “dipendenti delle cooperative sociali, diventa sempre più evidente nelle situazioni improvvise proprio come un'allerta meteo che, a fronte del cambiamento climatico, non è detto che si possano presentarsi in più occasioni durante l'anno scolastico. Gli eventi climatici non possono dunque essere affrontati solo seguendo la logica dell'eccezionalità, in virtù della quale si chiedono alle educatrici e agli educatori di fare sacrifici, avere pazienza e utilizzare ferie e permessi, oppure di classificare la giornata come permesso non retribuito. Se infatti nei corridoi delle scuole siamo tutti importanti – insegnanti ed educatori – ai fini dell'inclusione scolastica e della costruzione di un ambiente di apprendimento accogliente, nelle situazioni particolari il servizio educativo scolastico diventa accessorio e sospendibile trasformando i propri operatori in lavoratrici di serie B.
Pertanto, come sindacato ADL Cobas chiediamo a tutte le amministrazioni comunali, dalle quali dipendono gli appalti, il pagamento, agli educatori delle cooperative, di questa giornata di chiusura (e di quelle future) proprio come avviene per il personale scolastico assunto con contratto pubblico.”