Gli attivisti e le attiviste di Slang-Usb questa mattina (sabato 3 giugno) hanno affisso manifesti nei luoghi simboli di Rimini con la scritta “Cercasi schiavo per locali, ristoranti, alberghi e Bed&Breakfast”. “Protestiamo contro le imprese che vogliono schiavi da sfruttare: troveranno invece lavoratori e lavoratrici che si organizzano e lottano per i propri diritti e per un lavoro dignitoso!”, scrivono in una nota. Gli imprenditori sono accusati di versare “lacrime di coccodrillo”, lamentando mancanza di manodopera e “non potendo oramai nemmeno aggrapparsi più alla scusa del reddito di cittadinanza, che sarà abolito e sostituito da nuove indennità peggiorative dalla fine dell'estate”. Senza reddito di cittadinanza i lavoratori “saranno ricattabili”, incalzano, visto che la loro condizione li spingerà verso “lavori da fame”.
“Noi conosciamo le condizioni di lavoro nel turismo e nella ristorazione, che sia stagionale o meno, e da anni siamo impegnati in una lotta per migliorarle – incalzano ancora gli attivisti – cioé salari bassi, lavoro nero e frequenti irregolarità da parte dei datori, carichi di lavoro usuranti ed estrema precarietà. A questo si unisce spesso l'arroganza dei datori che in troppi casi sfocia in ricatto, o addirittura molestia”.
Da qui la scelta di lanciare la campagna “Cercasi schiavo” : “Alzando la testa riconquisteremo diritti in settori dove fino ad oggi i maggiori sindacati hanno finto di non vedere: noi vogliamo costruire un percorso per far valere le nostre ragioni in un settore dove chi lavora produce profitto, che tuttavia resta in mano a imprenditori e associazioni di categoria. Invitiamo tutti coloro che vengono sfruttati in questi settori a contattarci, prendere appuntamento ai nostri sportelli e partecipare alle assemblee e iniziative nei propri territori. Riprendiamoci i nostri diritti, uniti si vince!”, chiosano gli attivisti.