A Sapore una tavola rotonda sui valori dell’ortofrutta italiana

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Lunedì a Rimini, durante la rassegna “Sapore”, si e’ tenuta  la tavola rotonda “I Valori dell’ortofrutta italiana. La produzione integrata e la sicurezza alimentare” organizzata dal Comitato di gestione delle Giornate Fitopatologiche. Di seguito alcune dichiarazioni dei relatori.

Giuseppe Blasi, Direttore Generale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (foto):
“Con la nascita del Sistema di qualità di produzione integrata vogliamo investire in attività di comunicazione. La nascita di un logo di produzione integrata a livello nazionale è un passo importante per promuovere un’immagine compatta del made in Italy agroalimentare all’estero. Puntiamo sui giovani per comunicare i valori della produzione integrata che oggi può contare su un sistema normativo finalmente unitario e omogeneo. La parola d’ordine è quindi continuare a fare sistema”.

Roberto Spigarolo, rappresentante Associazione Consumatori Utenti (ACU):
“I consumatori non conoscono ancora bene il significato del termine ‘integrato’ e per questo occorre che ci sia un marchio che qualifichi e riconosca la produzione integrata, promuovendo così l’eventuale acquisto dei prodotti ortofrutticoli made in Italy. In Italia i consumatori non sono solo le famiglia, ma anche i cosiddetti consumatori collettivi ovvero tutti coloro che solitamente mangiano fuori casa. Nel nostro Paese il 38% dei pasti è consumato fuori casa ed è necessario quindi lavorare anche con i grossisti e  formare gli operatori della ristorazione affinché spieghino e trasmettano in modo corretto le specificità e i valori della produzione integrata. Occorrerebbe poi agire direttamente nelle scuole e insegnare ai bambini cosa mangiano e come vengono prodotti gli alimenti. Innescando questo circolo virtuoso di informazioni sarà possibile creare una conoscenza chiara e trasparente anche della produzione integrata”.

Giuseppe Marano, agronomo del servizio fitosanitario della Regione Sicilia:
“Negli ultimi 20 anni in Italia si è consolidato un quadro di norme corpose e significative sulla sicurezza alimentare che hanno anticipato la recente istituzione del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata. Questo ci ha permesso di essere tra i primi in Europa ad aver istituito delle norme chiare sulla difesa integrata che sara’ obbligatoria a livello comunitario a partire dal primo gennaio 2014. La produzione integrata rappresenta la terza via tra l’agricoltura tradizionale e il biologico,  conciliando sostenibilità ambientale ed economica”.

Prof. Roberto Della Casa, economista agrario dell’Università di Bologna:
“L’Italia ha una forte vocazione all’export e produce alcune eccellenze ortofrutticole riconosciute in tutto il mondo. E’ necessario però che il nostro Paese riesca a fare sistema per essere più competitivo e che abbia un approccio più aggressivo anche nei mercati extra-europei”.

Prof.ssa Patrizia Hrelia, direttore del dipartimento di Farmacologia dell’Università di Bologna:
“Grazie alle corrette pratiche agricole, l’ortofrutta italiana è sicura per il consumatore e addirittura eventuali residui di agrofarmaci presentano livelli molto al di sotto dei parametri stabiliti dalla normativa europea. Questo fa si che l’Italia sia un Paese all’avanguardia a livello europeo; per questo è importante comunicare ai consumatori questi messaggi e i benefici concreti dell’ortofrutta italiana. Ricordiamo inoltre che la sicurezza dei nostri prodotti ortofrutticoli è testimoniata da percentuali molto basse, addirittura solo lo 0,8% di campioni non regolari”.

Cav. Paolo Bruni, presidente COGECA – Comitato generale della cooperazione agricola dell’Unione europea:
“Gli agricoltori italiani in questi anni hanno posto grande attenzione e hanno promosso con convinzione i valori della produzione integrata. Un uso sostenibile di tutti i mezzi tecnici a disposizione rappresenta un patrimonio condiviso che ha portato negli ultimi 20 anni ad un grosso passo in avanti in termini di qualità. Se in Europa la media di residui irregolari è pari al 3,5% in Italia è solo dello 0,8%. Questo testimonia il grande lavoro e l’impegno costante di tutto il nostro sistema di produzione. Occorre far comprendere all’opinione pubblica e ai consumatori il significato e i valori intrinseci della produzione integrata promuovendoli in modo efficace anche per mezzo di iniziative come il convegno di oggi organizzato dalle Giornate Fitopatologiche”.

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