Altarimini

Akap Rimini, Associazione Karibuni Assistenza alle Popolazioni, si racconta.

L’associazione “Karibuni” Assistenza alle Popolazioni – Akap –nasce nel 2006 dall’idea di un gruppo di ragazzi tra i 18 e 23 anni,accomunati da esperienze di volontariato in Italia e all’estero. Nels...

A cura di Redazione
18 agosto 2011 10:54
Akap Rimini, Associazione Karibuni Assistenza alle Popolazioni, si racconta. -
Condividi

L’associazione “Karibuni” Assistenza alle Popolazioni – Akap –
nasce nel 2006 dall’idea di un gruppo di ragazzi tra i 18 e 23 anni,
accomunati da esperienze di volontariato in Italia e all’estero. Nel
suo percorso Akap ha colto l’opportunità di ampliare il proprio campo
di azione creando progetti (Tanzania e Etiopia) e acquisendo nuovi
membri. Nell’agosto del 2009 è entrata a far parte del Coordinamento di
Protezione Civile della Provincia di Rimini. Mantiene rapporti con le
missioni tramite il prezioso aiuto delle Suore Francescane Missionarie
di Cristo presenti in loco. L’associazione organizza eventi di
divulgazione, informazione e sensibilizzazione; mantiene rapporti con
le missioni in loco e porta avanti progetti di sostegno all’istruzione,
alla sanità, alle famiglie, ai disabili.

Di seguito una descrizione delle attività svolte durante il loro ultimo viaggio in Tanzania.

E’
la seconda volta che l’Akap (Associazione Karibuni Assistenza alle
Popolazioni) ritorna in Italia, a Rimini, dopo un viaggio in Tanzania.
Lo scorso anno si era portata a casa la consapevolezza di poter
realizzare nelle scuole primarie e secondarie di Daudi (nel villaggio
di Guandummehhy, regione del Manyara) un progetto più strutturato e
ragionato rispetto a quello allora appena attuato. Era, nell’estate
2010, il primo dei tre anni di attuazione del progetto triennale Akap
“Tanzania 2010/2012”, che prevede, oltre ad un sostegno economico
all’istruzione, la realizzazione di laboratori didattici di matematica
e fisica con la scuola secondaria e artistici con quella primaria. Un
primo anno soddisfacente per una piccola Associazione di volontariato
di Rimini attiva dal 2006 nella cooperazione internazionale, i cui
membri sono tutti giovanissimi studenti. Un anno nel quale si sono
gettate le basi per l’anno successivo.

Infatti, da novembre 2010, è
cominciata la preparazione del viaggio del 2011: gli incontri, il
coinvolgimento di studenti e docenti di Rimini e dell’Università di
Bologna, le presentazioni, le mostre e la progettazione congiunta di
tre nuovi laboratori (Artistico, Matematico e di Fisica), hanno portato
l’Associazione nuovamente in Tanzania, nuovamente nelle scuole di
Daudi. Due settimane di laboratori che, pur avendo alle spalle mesi di
ideazione, progettazione, una tesi triennale ed una magistrale presso
la Facoltà di Matematica di Bologna a cura di Michele Canducci e
Donatella Dragoni, hanno subito continue variazioni durante i lunghi
pomeriggi di report circa lo svolgimento del lavoro in classe. Proprio
così: ci è voluta tutta la forza di volontà per adattare un percorso di
matematica sul Teorema di Pitagora, uno di fisica su Luce e Visione,
uno artistico su Colori e Musica, ad un contesto scolastico in cui la
comunicazione doveva necessariamente avvenire in lingua inglese. La
maggior parte delle volte, poi, l’inglese non bastava: spesso
l’insegnante del luogo doveva tradurre dall’inglese allo swahili per
permettere agli studenti di capire l’attività da svolgere; ma, a
difficoltà accertata, ci si è adattati con modifiche ai progetti, non
tanto di contenuto, quanto di modalità: lavori in piccoli gruppi,
monitorati da noi a dagli insegnanti della scuola, molte attività
concrete, poche parole, molta pratica e una teoria “minimalista” ma
esaustiva di un percorso concettuale sostanzialmente immutato dalla
fase di progettazione. Come a dire: il filo del discorso è rimasto
quello, l’approccio, com’era prevedibile (ed in effetti previsto) si è
adattato al contesto.

I laboratori di matematica e fisica con la
scuola secondaria (gestiti in Tanzania di Barbara Pecori-docente di
didattica della fisica all’Università di Bologna-, Fabio Filippi
–professore di matematica e fisica al liceo A. Einstein di Rimini-,
Donatella Dragoni, Marco Calbucci – laureando alla magistrale di
fisica- e Michele Canducci ), quelli artistici con la scuola primaria
(gestiti da Marina Botteghi, Agnese Rapini, Agnese Amati), sono stati
seguiti in tutte le fasi di realizzazione da due responsabili video
(Monica Gori- grafico e cameraman- ed Elisa Drudi –fotografa e
responsabile progetto-) che hanno curato insieme a Marie Mirto
Margareta (laureata in Scienze Politiche in Svezia), la parte di
documentazione del lavoro svolto dall’ Akap. Un lavoro che quest’anno
porta in Italia, oltre a tante emozioni e sensazioni, soprattutto
contatti con docenti, alunni e presidi del luogo, al fine di riuscire a
collaborare durante l’anno in preparazione dei laboratori del 2012.
Questa “good cooperation”, come la chiamavano i professori tanzaniani,
va mantenuta e rafforzata se si vuole sperare di dare continuità ad un
progetto che piace a noi ma anche e soprattutto a loro. Un esempio:
dopo i primi giorni di diffidenza, la classe della secondaria con cui
l’Akap ha lavorato si è proficuamente lanciata nello studio di
triangoli e quadrati di carta, corde e puntine, camere oscure e scatole
in cui osservare il fenomeno della visione. E se la classe ha reagito
positivamente, ancor di più hanno fatto i professori: spesso i
volontari hanno ricevuto richieste di aiuto nell’impostare altri
argomenti di matematica e fisica in un’idea di “ learning by doing ”,
dopo aver notato che “gli studenti capiscono e imparano meglio”.

La
parola chiave di questo viaggio è stata dunque collaborazione.
Collaborazione all’interno del gruppo dei volontari, che è riuscito a
lavorare e a mettersi continuamente in discussione senza perdere di
vista l’obiettivo del progetto e superando differenze d’opinione, d’età
ed abitudine. Collaborazione con le scuole di Daudi, che hanno accolto
i volontarie come ospiti ben graditi e con i quali poter scambiare idee
e progetti. Collaborazione, fondamentale e bellissima, con la missione
a Guadummehhy della congregazione di suore di S.Onofrio di Rimini, che
hanno ospitato e trattato i volontari come figli: l’ Akap lavora con
queste coraggiose suore da diversi anni, condividendo progetti e idee
sulla cooperazione internazionale.

I volontari e i collaboratori
Akap sono a casa dal 4 agosto, ma sono partiti da Guandummehhy con la
voglia di tornarci e la voglia di continuare a costruire, insieme a chi
ne avrà il desiderio, in Italia e in Tanzania, qualcosa che va al di là
dell’aiuto economico, dei laboratori didattici, dell’esperienza in sé.
E’ qualcosa che sa di vero, qualcosa di genuino, che ha un autentico
sapore di scambio e di amicizia.

www.akap.it

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social