Altarimini

Altri sequestri per Rimini Yacht: le indagini volgono al termine

[media id="444"]È arrivata al termine la lunga e complicata tranche d’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini, sull’evasione alle imposte sui redditi ed...

A cura di Redazione
22 giugno 2012 13:30
Altri sequestri per Rimini Yacht: le indagini volgono al termine -
Condividi

È arrivata al termine la lunga e complicata tranche d’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini, sull’evasione alle imposte sui redditi ed all’IVA realizzata da Giulio Lolli. Giovedì altri quattro yacht sono stati sequestrati per contrabbando, assieme a due abitazioni, site a Pennabilli e Casalecchio di Reno, dal valore complessivo di 6 milioni di euro. Inoltre, la contestazione di esterovestizione di due società, a lui riconducibili, aventi la sede legale nella Repubblica di San Marino, ma operanti di fatto in Italia, presso gli uffici e le strutture (oltre che mediante il personale) della Rimini Yacht S.p.A..

Si tratta della “Rimini Yachts San Marino S.r.l.” e della “Trade & Rent S.r.l.”, entrambe amministrate e gestite in prima persona da Lolli, pur avendo come amministratore unico un prestanome sammarinese, selezionato dal commercialista di Falciano (RSM), che per conto di Lolli seguiva la contabilità delle due società.

La prima si inseriva in maniera sistematica nelle operazioni di compravendita di imbarcazioni che avvenivano tra la Rimini Yacht S.p.A., l’effettivo venditore, e le società finanziarie sammarinesi, che erano le reali acquirenti. In questo modo venivano veicolati a San Marino i guadagni realizzati dalla vendita di ciascuna delle imbarcazioni cedute ai predetti leasing di San Marino. Attraverso la triangolazione con la Rimini Yachts San Marino S.r.l., Lolli ha così potuto occultare al Fisco italiano, tra il 2007 ed il 2009, circa 27 milioni di euro di ricavi.

La Trade & Rent S.r.l. risultava essere un’attività di noleggio imbarcazioni da diporto, la cui sede a San Marino, era una semplice stanza, completamente vuota, chiaramente non idonea al rimessaggio di imbarcazioni lunghe fino a 24 metri. Di fatto serviva per evadere sia l’IVA, che le imposte dirette sui canoni di noleggio delle imbarcazioni da diporto locate a diversi clienti italiani, facendo figurare l’operazione come avvenuta a San Marino, pur avendo gestito il tutto presso la Rimini Yacht S.p.A.. Tra il 2007 ed il 2009 è di circa 11 milioni di euro l’ammontare dei ricavi sottratti alla tassazione IRES ed IRAP.

Per garantire il più completo anonimato ai reali utilizzatori dei lussuosi yacht, che evidentemente non erano in grado di giustificare con i propri redditi così elevati canoni di noleggio (dai 2 ai 35 mila euro al mese, a seconda dell’imbarcazione), era lo stesso Lolli ad apparire quale conduttore delle imbarcazioni noleggiate, incassando personalmente i canoni dai clienti effettivi che poi andava a versare nei conti bancari della società sammarinese. Nel 2009 la Trade & Rent S.r.l. aveva addirittura emesso nei suoi confronti una unica fattura di noleggio di imbarcazioni varie di oltre 7,7 milioni di euro.

C’erano poi le imbarcazioni fantasma, una serie di yacht mai prodotti nella realtà, ma che Lolli era comunque riuscito a piazzare alle società di leasing sammarinesi, ottenendone addirittura l’immatricolazione nel Registro nautico di San Marino.

– Il colonnello della Guardia di Finanza Gianfranco Lucignano al microfono di Elisa Drudi.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social