Pennabilli antiquario: un viaggio nelle sale della mostra
Gli antiquari sono persone innamorate del loro mestiere, che spesso hanno ereditato dai genitori, e molti di loro, attratti dalla cultura e dalle forme dettate da un'epoca, da un movimento artistico o...

Gli antiquari sono persone innamorate del loro mestiere, che spesso hanno ereditato dai genitori, e molti di loro, attratti dalla cultura e dalle forme dettate da un'epoca, da un movimento artistico o addirittura da una particolare materia, hanno scelto di specializzarsi e conoscono vita, morte e miracoli di artisti e artigiani, noti e meno noti, le loro tecniche e i loro segreti e ne parlano con passione.
Una visita alla Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato Città di Pennabilli non offre solo l'opportunità di ammirare in un'unica occasione opere d'arte, arredamenti, strumenti e oggetti del passato creati da grandissimi artisti o da ineguagliabili artigiani, ma anche di allargare i confini della propria cultura e, se si vuole, di compiere qualche acquisto, che potrà rivelarsi, in questo momento non particolarmente felice per l'economia del nostro Paese, un ottimo investimento o un arricchimento estetico degli ambienti in cui viviamo. E non bisogna pensare che oggetti e opere siano destinati a un pubblico d'élite: la gamma dei prezzi è ampissima e si offre a qualsiasi tasca.
Umbria Sud (San Giacomo di Spoleto PG) insieme a F&F Antichità (Perugia) espongono oggetti d'arte, sculture e mobili d'Alta Epoca, tra cui un cassone da dote del 1590 in legno di cedro pirografato con decorazioni di gusto gotico, proveniente dall'Alto Veneto; tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo è stata eseguita una grande scultura lignea di ambito marchigiano in legno policromo e dorature, raffigurante la Madonna con Bambino. Di grande interesse un olio su tela, che ritrae il filosofo Democrito, del pittore napoletano Luca Giordano (1634 – 1705), a cui, nel 2001, la città natale, ha dedicato un'ampia retrospettiva.
Odisseus I di Stoccolma presenta quattro rare poltrone marchigiane laccate e dorate del Settecento e, sempre del Settecento, un curioso rospo scolpito in marmo giallo di Siena e un maestoso piano intarsiato con marmi colorati e pietre dure del Seicento.
Entrando nella sala di G. L. Antichità (Bergamo) si è accolti dal luccichio intenso di metalli e pietre preziose che compongono gioielli realizzati tra il Settecento e gli anni '70: da un ricco bracciale Luigi XVI ai gioielli firmati Buccellati, Cartier, Van Cleef, Webb, i preferiti di Jacqueline Onassis.
Poggi Dipinti Antichi (Roma) porta a Palazzo Olivieri un armadietto marchigiano del Seicento dipinto con figure sacre anche all'interno e una curiosa cassetta intarsiata, contenente un ricco campionario di pietre dure, risalente all'Ottocento.
Mazzoli Galleria d'Arte Antica di Macerata Feltria (PU) ha partecipato alla Mostra pennese fin dalla lontana, prima edizione; espone arredamenti e oggettistica di Alta Epoca ed è specializzata in manufatti laccati del Seicento – Settecento; ha portato a Pennabilli , tra l'altro, due specchiere dorate, realizzate a cavallo dei secoli XV e XVI, perfettamente conservate e mai restaurate e due angeli in legno laccato della seconda metà del Quattrocento, provenienti dall'Umbria.
Sangiorgio Investimenti d'Arte (Bari) raccoglie nella propria sala i più bei nomi di artisti italiani del Novecento; tra i tanti quadri esposti: “Figure” di Massimo Campigli, olio su cartone 50 x 70 cm (1956); “Cavaliere verso il castello” di Giorgio De Chirico, olio su tela 50 x 40 cm (1948 – 1950); “Marina” di Carlo Carrà, olio su tela 50 x 40 cm (1955), e poi un Soffici del 1947 e un Rosai del 1955.
Imponente e insieme elegante il mobile da farmacia toscano in noce biondo con decorazioni in bronzo portato a Pennabilli dalla casa Carrer & Carrer di Parigi assieme a una ribalta veneta intarsiata del XVIII secolo, il cui motivo geometrico a trompe l'oeil appare molto suggestivo.
La galleria Thais di Brendola (VI) tratta unicamente oggetti e arredi provenienti da Cina e Tibet realizzati nei secoli XVII – XIX ed espone due singolari sedie cinesi da ufficiale dell'Ottocento e una sella tibetana del Settecento, in legno e pelle di squalo, istoriata d'argento e avorio.
Veterano della Mostra è anche Il Cenacolo Arte Antiquariato di Ravenna, che propone dipinti dal Cinquecento al Settecento, tra cui una Madonna con Bambino e San Giovannino di Giulio Tonducci, pittore nato a Faenza nel 1513 circa e morto tra il 1582 e il 1598. Pregevole una scrivania ferrarese del 1730 in legno di ulivo e bois de rose, la cui fattura accurata ed elegante è testimoniata dalla presenza di una filettatura sulla parte posteriore del mobile.
Nella sala occupata da Vietti Antichità di Val di Taro (PR) si può ammirare soprattutto oggettistica da collezione: ceramiche del Cinquecento – Settecento provenienti dalle più importanti manifatture italiane e una vasta collezione di bastoni da passeggio, alcuni dei quali animati, contenenti cioè una lama che veniva sguainata per difendersi dalle aggressioni, decorati con splendidi pomoli nei materiali più diversi (legno, porcellana, avorio, pietre dure, argento), risalenti all'epoca d'oro di questo elegante accessorio di moda dalla metà dell'Ottocento all'epoca Liberty.
Antichità Gasparini di Porto Recanati, MC partecipa a Pennabilli Antiquariato per il tredicesimo anno consecutivo con mobili, quadri, oggetti e libri di diverse epoche: un bel tavolo a lira in noce massello databile tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, una collezione di ceramiche del Cinquecento, tra cui una coppia di eleganti compendiari ovali con stemma centrale, di fattura faentina, un'interessante collezione di libri sugli ordini cavallereschi.
Bijar Tappeti Persiani di Rimini espone una collezione di tappeti caucasici e persiani; di particolare pregio due Kirman e un Sarong di grandi dimensioni, dai disegni delicati, molto raffinati, in ottimo stato di conservazione, risalenti agli anni compresi tra il 1870 e i primi del Novecento.
Studio Squarcina & Sons di Venezia espone una rara collezione di modelli di velieri costruiti a partire dall'Ottocento e un pregevole quadro del 1936 di Alessandro Bruschetti, uno dei più importanti pittori futuristi umbri, che tratteggia Francesco Baracca.
Antiqua di Lugo (RA) accoglie i visitatori nella propria sala con una parata di pizzi di grande effetto; si tratta prevalentemente di tende e tovaglie (dalla fine del Settecento agli anni '30) francesi e italiane, tra cui una splendida tovaglia in pizzo di Sansepolcro del 1920.
Le Teche di Elisabetta Tomei Gioielli d'Epoca, Repubblica di San Marino, risplendono di monili creati da artigiani e designer che hanno operato lungo l'arco di tre secoli: dal Settecento al 1950. Oggi sono particolarmente ricercati i gioielli del Novecento firmati, come i Webb e i Frascarolo. Una curiosità è costituita dai micromosaici romani di metà Ottocento, molto apprezzati come souvenir dai viaggiatori che visitavano Roma, realizzati con tessere tanto minuscole da apparire a un'occhio distratto dei dipinti e di cui Fortunato Pio Castellani fu il più importante esecutore.
Dalle parole di Maurizio Rondoni di Ravenna traspare tutta la passione per il ferro: di ogni pezzo spiega particolareggiatamente le caratteristiche, il sistema di lavorazione, l'impiego. Alle pareti, una elegante e maestosa grata da finestra del '600 proveniente da Ancona, un maestoso ferro da pozzo Luigi XIV con lo stemma dei Medici; ugualmente affascinanti per l'eleganza e la praticità d'uso, piccoli capolavori come serrature, chiavi, forbici, strumenti da lavoro.
Tempi Antichi di Fratte di Sassofeltrio (PU) indirizza la propria attività ai dipinti, in prevalenza italiani, dell'Ottocento. In mostra Mosé Bianchi, Pompeo Mariani, Ettore Tito, Alceste Campriani e un quadro di Petr Konchalovsky (1876 – 1956), una cui opera è stata di recente battuta da Christie's a una cifra vicina al milione di euro.
La Belle Epoque di Novara propone dipinti e mobili dal Cinquecento a fine Ottocento. A Pennabilli si possono ammirare un San Carlo Borromeo attribuito da Gabriello Milantoni al Cagnacci (1601 – 1663); una natura morta del “pittore di Carlo Torre”, Angelo Maria Rossi, e un efficace ritratto di nobiluomo di Pier Francesco Cittadini, ambedue del XVII secolo.
Eikon di Peschiera del Garda (VR) tratta unicamente icone ortodosse provenienti dalla Russia, frutto del lavoro di monaci che alternavano all'opera la preghiera per poter raggiungere un totale congiungimento con la divinità, e lacche russe in papier-mâché, realizzate dall'Ottocento agli anni '50, decorate con finissime scene della tradizione fiabesca o con delicate immagini femminili.
Furlanetto Stampe Antiche di Carbonera (TV) si dedica alla ricerca di cartografia e stampe decorative italiane ed estere impresse dalla fine del Quattrocento all'Ottocento. Pregevole una serie di quattro stampe che raffigurano esercizi di cavalleria, incise in doppia lastra, una per il dressage, l'altra per il cartiglio, da Crispijn van de Passe (1564 – 1637), tratte dall'opera di Antoine de Pluvinel “Le manege royale” dedicata al Delfino di Francia, il futuro re Luigi XIII, e due suggestive tavole di un atlante celeste del 1742 del matematico e astronomo Johan Gabriel Doppelmayr (1677 – 1750).
Antiquares, con sede in Foligno (PG) propone dipinti e sculture dal Cinquecento al Settecento. A Pennabilli si possono ammirare, tra l'altro, una Sacra Famiglia di scuola napoletana, del '600, due scene mitologiche di scuola bolognese: Amore e Pan e Minerva che tarpa le ali ad Amore, attribuite a Marcantonio Franceschini (1648 – 1729), in ottime condizioni di conservazione.
Paride Antichità di Monselice (PD) presenta mobili, oggetti e dipinti che risalgono all'arco di tempo compreso tra Quattrocento e Novecento. Solenne una consolle in foglia d'oro veneziana, Luigi XIV, alla maniera del Brustolon, con piano in marmo rosa.
Antichità Ceci Quinto (Pennabilli RN) predilige il mobile antico e i componenti in legno, di cui effettua il restauro, e si è specializzato nell'arredamento di interni con abbinamento antico – moderno. Di grande pregio artistico e di sicuro effetto un'angoliera bombata del Centro Italia, realizzata alla fine del Seicento in legno laccato, con decori floreali che racchiudono due paesaggi con architetture e figure, e un canterano di fine Seicento, di provenienza lombarda, con frontale a balestra, intarsiato in radiche di ulivo, noce e ciliegio e profili ebanizzati.