Provincia di Rimini: calano nascite, ma cresce numero popolazione grazie agli stranieri
Anche la Provincia di Rimini conferma il trend nazionale: meno nascite, più decessi, ma incremento di popolazione grazie all'aumento dei flussi migratori. Secondo i dati del XII° rapporto sui fenomeni...

Anche la Provincia di Rimini conferma il trend nazionale: meno nascite, più decessi, ma incremento di popolazione grazie all'aumento dei flussi migratori. Secondo i dati del XII° rapporto sui fenomeni migratori, curato dall'Ufficio Statistica della Provincia, la popolazione al primo gennaio 2012 è salita a 332.070 unità, con un aumento di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2011. Crescono invece i decessi, 151 in più, e calano le nascite, 226 in meno. Il 57,5 % dei cittadini della Provincia vi risiedono dalla nascita; il 32 % sono italiani immigrati da un altro comune o dall'estero; 10,5 % sono stranieri (33.278), di cui l'1,2 % nato nella Provincia. L'Albania mantiene il primo posto conquistato nel 2001, rappresentando il 23,4 % della popolazione straniera;a seguire Romania (15 %) e Ucraina (12,2 %). I Sammarinesi sono scesi a quota 465 (1,3%) dai 1.238 (37,7%) registrati nel 1993.
Sui 33278 stranieri, 6887 sono di seconda generazione, cioè nati in Italia.Di questi, il 63,5 % sono nati in Provincia di Rimini, il 35,6 % sono immigrati. Consistente anche la fetta degli stranieri che emigrano in età compresa tra i 6 e i 12 anni e che hanno cominiciato il percorso scolastico nel paese d'origine: la cosiddetta generazione 1,50 rappresenta il 54,4 % degli stranieri.
Il commento dell'Assessore alle politiche Sociali della Provincia di Rimini Mario Galasso
La componente migratoria è ormai parte sostanziale, sempre più integrata, della società riminese. Penso soprattutto al tema delle seconde generazioni, dei figli di migranti nati in Italia e che si sentono a tutti gli effetti cittadini Italiani. Sono ragazzi che si formano nelle nostre scuole, con risultati sempre più positivi e con medie di rendimento talvolta molto alte. Auspico quindi che davvero il 2013 possa essere l’anno di una svolta che porti per loro ad un pieno riconoscimento di cittadinanza. La migrazione può essere una forza per le persone e per i paesi di origine, di transito e di destinazione solo se accompagnata da una politica giusta e dal pieno riconoscimento dei loro diritti. Da parte nostra continueremo a sostenere quei progetti educativi, come i corsi di lingua italiana, che hanno dimostrato dando un valore aggiunto nella direzione di una piena e armoniosa integrazione culturale.