Rimini: insegnanti troppo stretti nei voti, studenti penalizzati alle università
Insegnanti riminesi avari di voti, studenti riminesi penalizzati al momento di accedere all'università. E' il problema sollevato dalla sezione di Sant'Andrea del Partito Repubblicano, che in una nota...

Insegnanti riminesi avari di voti, studenti riminesi penalizzati al momento di accedere all'università. E' il problema sollevato dalla sezione di Sant'Andrea del Partito Repubblicano, che in una nota si sofferma sulla recente riforma dei criteri di accesso alle università. Con l'entrata in vigore del bonus maturità ideato nel 2007 dal governo Prodi, gli studenti ottengono infatti dai 4 ai 10 punti in base al voto riportato alla maturità (da 80\100 a 100\100). Secondo i Repubblicani, nelle scuole riminesi gli studenti sono penalizzati, specie nei licei più selettivi, dalla severità degli insegnanti. Già dalla terza infatti la media dei voti incide sui crediti di cui si potrà giovare lo studente alla maturità e che incideranno sul voto finale. In una tabella viene riportato l'esempio del liceo scientifico Albert Einstein: in 10 classi, una sola persona ha ottenuto il massimo, 8 crediti. 21 gli studenti che ne hanno ottenuti 7 (serve almeno una media dell'8,5, arrotondato a 9). Questo perchè molti insegnanti "per principio" non attribuiscono i 9 e i 10 sulla scheda finale di valutazione.
"Spesso si dice che alle nuove generazioni le vecchie hanno sottratto sviluppo e opportunità" – si legge nella nota – "Non vorremmo che a Rimini anche la scuola non si curasse di dare le migliori opportunità ai più meritevoli, relegati troppo spesso sotto all’asticella che conta".
A chiosa della nota, viene riportato l'esempio dell'Istituto Einaudi di Rimini: nessun allievo ha preso 100, solo un 98 attribuito alla miglior studentessa di tutte le classi quinte.