Cadavere nel bosco a Tavullia: sarebbe operaio licenziato, forse suicida
Dovrebbe essere di un operaio nigeriano di 30 anni, residente a Montegridolfo, di cui non si hanno notizie da circa un mese il cadavere in avanzato stato di decomposizione rinvenuto lunedì nelle campa...

Dovrebbe essere di un operaio nigeriano di 30 anni, residente a Montegridolfo, di cui non si hanno notizie da circa un mese il cadavere in avanzato stato di decomposizione rinvenuto lunedì nelle campagne di Belvedere Fogliense, nel territorio di Tavullia (Pesaro Urbino). Il giovane – secondo quando ha riferito ai carabinieri la sorella dell'uomo – era stato licenziato oltre un mese fa ed era caduto in depressione. Potrebbe quindi essersi tolto la vita.
Solo l'autopsia, che dovrebbe essere effettuata martedi mattina a Pesaro, potrà fare chiarezza sulla cause della morte dell'uomo trovato cadavere, in avanzato stato di decomposizione. E dovrebbe essere l'esame del Dna ad accertare definitivamente anche l'identità dello sconosciuto, che ha ancora addosso pochi irriconoscibili brandelli di un abbigliamento sportivo di poco prezzo: pantaloni corti, una maglietta, indumenti intimi. Al momento gli indizi raccolti dai carabinieri di Pesaro sembrano indicare che si tratti di un nigeriano di circa 30 anni, residente a Montegridolfo, di cui i familiari avevano denunciato la scomparsa alla fine di luglio ai carabinieri di Saludecio (Pesaro Urbino). Il giovane sarebbe caduto in depressione dopo avere perso il lavoro. Premature però, secondo gli investigatori, tutte le ipotesi sulle circostanze del decesso, compresa quella del suicidio: al momento non sono emersi elementi che fanno pensare a una morte violenta, ma il corpo è molto deteriorato dopo essere stato esposto per oltre 20 giorni all'aperto, al caldo e all'azione degli animali. La salma è stata notata da un passante, che alla vista del corpo ha avuto un malore.