Sesso: falso mito dei romagnoli sotto le lenzuola, risultano essere stressati e insoddisfatti

L’Osservatorio di Tradapharma, in collaborazione con Doxa Duepuntozero, ha svolto un’indagine per svelare abitudini e falsi miti degli emiliani sotto le lenzuola. Tradapharma – che da alcuni anni prom...

A cura di Redazione Redazione
17 luglio 2014 13:01
Sesso: falso mito dei romagnoli sotto le lenzuola, risultano essere stressati e insoddisfatti -
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L’Osservatorio di Tradapharma, in collaborazione con Doxa Duepuntozero, ha svolto un’indagine per svelare abitudini e falsi miti degli emiliani sotto le lenzuola. Tradapharma – che da alcuni anni promuove una sessualità di coppia sana e naturale – ha coinvolto nella ricerca oltre 1.500 persone su tutta la penisola, oltre 150 in Emilia Romagna, uomini e donne, in un’età compresa tra i 25 e i 65 anni  e ha portato risultati inattesi.

Emiliani, esperti latin lover? Tutto falso. I dati regionali rivelano che a letto gli emiliani sono  pigri, disinformati e frustrati.

L’indagine rivela infatti che, anche in Emilia Romagna, con il passare degli anni (sia anagrafici, che della durata della coppia) si fa sempre meno l’amore. Se i più attivi sono gli under 35 e coloro che sono impegnati in una relazione da meno di 5 anni, praticando un’attività sessuale costante almeno due o più volte la settimana, la situazione cambia drasticamente superati gli “anta”: solo 3 coppie su 10 continuano ad avere più di un rapporto alla settimana e addirittura il 9% della popolazione non ha fatto sesso negli ultimi 6 mesi.

Allarmanti anche i dati sull’appagamento sessuale delle donne emiliane, che dichiarano che l’orgasmo non è un risultato scontato: il 75% sostiene di non raggiungerlo sempre contro il 73% delle donne italiane. Spesso la causa riguarda le performance maschili: l’uomo emiliano arriva al traguardo troppo velocemente (lo pensa il 66% degli uomini e  il 48% delle donne, contro, rispettivamente, il 69% e il 61% della media  nazionale) oppure non riesce a mantenere l’erezione durante l’intero rapporto (il 62% degli uomini vs 80% delle donne) problema evidente già a partire dai 35 anni (46%).   

Per quanto riguarda le cause che possono minare la soddisfazione sessuale della coppia emiliana, quello che influisce maggiormente in modo negativo è il calo del desiderio da parte di uno dei due partner: lo pensano sia gli uomini emiliani (79% vs 74% media nazionale) che le donne della regione (73% vs 76% donne italiane). Il calo del desiderio è giudicato un problema serio soprattutto dagli over 54 anni (83%) oppure da quegli uomini che sono impegnati in una relazione da più di 20 anni (79%).   

“I dati di questa ricerca, spiega Fabrizio Iacono, professore di urologia nell’Università Federico II di Napoli, urologo e andrologo che si occupa di ricerca in Andrologia da oltre 30 anni, sono confermati anche dai nostri studi.   Il 70% dei casi di deficit erettili non sono altro che disfunzioni sessuali che possono essere risolte in maniera non invasiva, con cambi di stile di vita, con una maggiore attività sportiva e l’introduzione, nella propria dieta, di alcuni integratori alimentari a base di Alga Ecklonia Biciclis, Tribulus Terrestris e Glucosamina che, combinati insieme, sostengono e fortificano la funzione sessuale”

Quando accade qualche problema o defaillance, in controtendenza con la media nazionale, gli uomini emiliani sono più propensi a parlare con la propria compagna: solo il 16% non si confida, mentre a livello nazionale la percentuale arriva al 25%. Al contrario, sul versante femminile, la situazione è in linea alla media nazionale: il 33% delle donne emiliane (34 % media nazionale) non parla al suo uomo dei problemi che le sono accaduti durante il rapporto sessuale, con conseguenze importanti sul benessere sessuale della coppia. 

E quali sono invece i tabù che nascono sotto le lenzuola? Film a luci rosse? Linguaggio volgare? Niente affatto. La cosa più imbarazzante per le coppie emiliane è usare o far usare farmaci per potenziare la prestazione sessuale, in mancanza di patologie specifiche. Lo pensa il 59% degli emiliani contro il 63% degli italiani. Solo il 7% delle coppie emiliane userebbe farmaci con una certa frequenza (10% dato nazionale). Al contrario quasi il 70% degli intervistati emiliani non rinuncerebbe a rimedi naturali, in linea con la media nazionale.

Interessanti anche i dati che raccontano lo scenario sulla cura della sessualità in Emilia Romagna. Gli uomini infatti non sembrano molto attenti al proprio benessere sessuale: il 61% degli uomini che hanno avuto dei problemi durante un rapporto sessuale non si sono documentati per capirne le cause (38% dato Italia). Le donne emiliane sono più attente rispetto agli uomini: il 47% non ha cercato informazioni, dato quasi in linea alla media nazionale del 50%.

Inoltre, se consideriamo gli uomini che hanno deciso di approfondire e capirne di più del problema, il principale strumento di ricerca è internet: il 69% lo usa. Pochi si rivolgono al proprio medico di base oppure ad uno specialista. Dato che trova conferma quando si scopre che il 70% dei maschi emiliani non è mai stato dall’andrologo (79% è il dato nazionale, addirittura il 5% non sa nemmeno chi sia). 

La mancanza di una «guida» che accompagni  l’uomo nel corso della sua vita sessuale (così come invece avviene per le donne con la figura del ginecologo) può generare carenze di informazioni, o peggio informazioni distorte, che potrebbero ridurre la piena soddisfazione sessuale. Nella regione emiliana, circa un uomo su cinque non sa cosa sia l’andropausa. 

Inoltre il 49% degli uomini emiliani (vs 40% uomini italiani) non ha mai pensato alla possibilità di attuare una serie di azioni per mantenere e migliorare la propria vita sessuale nel corso degli anni.

Un dato ci conforta: a dispetto di quanto si possa immaginare il sesso per noi è sinonimo di amore. L’85% degli italiani e l’86 % degli emiliani pensa infatti che il sesso migliore sia quello fatto per amore; lo pensa addirittura il 91% delle donne, che confermano il loro animo più romantico, mentre il 95% del campione ha attualmente una relazione affettiva stabile. 

 “Negli ultimi 15 anni la frequenza dei rapporti sessuali degli italiani – commenta   Alberto Caputo, psichiatra e sessuologo dell’Istituto di Evoluzione Sessuale di Milano – è scesa di oltre il 10%. La soglia dei 40 anni rappresenta, secondo questa ultima ricerca, il fatidico spartiacque: in questa fase della vita la classica media nazionale bisettimanale crolla significativamente. Oltre il 70% delle coppie, dopo quest’età, fa sesso meno di 4 volte al mese. Addirittura 1 persona su 10, fra gli intervistati, ammette di essere in astinenza da almeno 6 mesi.Le cause? Varie e diversificate, ci dicono i dati della letteratura scientifica: dallo stress, alle difficoltà economiche, dai cattivi stili di vita alla dilagante fruibilità della pornografia on-line. Il dato più preoccupante riguarda però lo scarso interesse a identificare affrontare i motivi che rendono progressivamente il libidogramma sempre più piatto.È possibile però riaccendere il desiderio, migliorare le proprie prestazioni e valorizzare la propria soddisfazione anche senza dover necessariamente ricorrere a cure farmacologiche. Dando per scontata l’attenzione per il proprio stile di vita e alla prevenzione, una quota sempre maggiore di persone appare più consapevole e psicologicamente più disposta a scegliere rimedi naturali, sotto forma di integratori naturali, per riappropriarsi e godere appieno della propria sessualità. In ogni fascia dell’età adulta.” 

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