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Dagli Usa a Rimini, il 'mago' dei chirurghi salva la vita di 4 piccolissimi pazienti

Il polo di chirurgia pediatrica dell’Ospedale “Infermi” di Rimini è già di alto livello ma, come si dice, non si finisce mai di imparare. In quest’ottica la dottoressa Silvana Federici ha organizzato,...

A cura di Redazione
13 dicembre 2014 16:14
Dagli Usa a Rimini, il 'mago' dei chirurghi salva la vita di 4 piccolissimi pazienti -
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Il polo di chirurgia pediatrica dell’Ospedale “Infermi” di Rimini è già di alto livello ma, come si dice, non si finisce mai di imparare. In quest’ottica la dottoressa Silvana Federici ha organizzato, ad inizio dello scorso mese di novembre, un evento clinico formativo, proprio all’”Infermi”, con il dottor Steven Rothenberg, il “mago” degli interventi in torascopia in età pediatrica. Il quale è intervenuto su quattro piccoli pazienti di età compresa tra i 18 e i 19 mesi che soffrivano di adenomatoide cistica, una patologia che se non operata entro i 30 mesi d’età, ha effetti molto gravi sulla salute dei bambini.

“Il dottor Rothenberg opera presso il Colorado Children Hospital di Denver ed insegna alla Columbia University di New York. E’ stato il primo al mondo ad utilizzare questo tipo di intervento sui bambini, e ovviamente è colui che ha più esperienza; l’approccio consiste nell’asportazione di un lobo polmonare malato, senza apertura del torace ma in torascopia – racconta la dottoressa Federici, primario della “Chirurgia Pediatrica” di Rimini -. Io l’ho conosciuto ad un convegno internazionale e gli ho chiesto se era interessato a venire a fare degli interventi in Italia, anche a scopo formativo”.

Il professionista statunitense ha accettato, e per di più pro bono. Le spese di viaggio e di soggiorno sono state sostenute dall’associazione “La Girandola”, che da anni collabora col reparto di “Chirurgia Pediatrica”, e la cosa è andata in porto.

“Avevamo quattro famiglie con bambini che soffrivano di questa patologia, sia riminesi sia del resto della Romagna – racconta ancora il primario – era venuto per loro il momento dell’intervento, e abbiamo proposto di farlo in toracoscopia col dottor Rothenberg: ne sono state entusiaste. In effetti con questo approccio non si apre il torace del piccolo paziente, e come è facile capire il tutto è molto meno invasivo, non vi è dolore post-operatorio e la ripresa è molto più veloce”.

E’ dunque scattata la macchina organizzativa dell’ospedale, sia per l’intervento in se’ sia per la parte formativa. Massima la collaborazione dunque, oltre che con la Direzione Medica del Presidio, tra le unità operative di Pneumologia di Riccione (diretta dal dottor Luigi Lazzari Agli), ’”Anestesia Rianimazione” diretta dal dottor Gianfranco Montanari, che tramite il dottor Matteo Pedrazzi ha preso contatti con gli anestesisti che negli Stati Uniti lavorano col dottor Rothenberg al fine di applicare gli stessi criteri anestesiologici, e nel cui reparto sono stati ricoverati i bambini dopo l’intervento, il Centro Trasfusionale diretto dalla dottoressa Simonetta Nucci per avere il sangue pronto in caso necessità, le sale operatorie (infermieri Idalgo e Lorella Nicolini), oltre, naturalmente, a tutta l’equipe della dottoressa Federici, pronta ad entrare in azione in caso di bisogno, che però non si è presentato. Anzi, i piccoli pazienti si sono tutti ripresi bene e sono tornati a casa pochi giorni dopo l’intervento. Le loro condizioni sono buone. Quindi la parte formativa: a seguire l’intervento in videoconferenza sono venuti chirurghi anche da altre parti d’Italia.

“Diciamo che è stato anche un bel test per l’ospedale, oltre che una bella opportunità – conclude la dottoressa Federici – e credo che possiamo essere orgogliosi di averlo superato ‘a pieni voti’, giacchè anche il dottor Rothenberg ci ha fatto i complimenti”.

L’obiettivo è quello, a medio termine, di applicare la medesima pratica, nei casi in cui è indicata, anche a Rimini.

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