Riccione piange la scomparsa di Marina Giannini, cuore della promozione turistica della città
La città di Riccione piange la scomparsa di Marina Giannini, per 30 anni figura imprescindibile nella promozione turistica della Perla Verde. Marina ha combattuto una lunga battaglia contro un male ch...

La città di Riccione piange la scomparsa di Marina Giannini, per 30 anni figura imprescindibile nella promozione turistica della Perla Verde. Marina ha combattuto una lunga battaglia contro un male che alle 13.30 di sabato 28 novembre l'ha sottratta all'affetto del marito Fabio, di sua figlia Elisabetta, di suo fratello Pier Paolo e di tutti i suoi cari. Trent'anni di lavoro al Palazzo del Turismo, un incarico da giornalista presso diverse testate tra le quali il quotidiano "La Voce", ma soprattutto un costante impegno nel sociale. E' stata socia fondatrice della Croce Rossa femminile di Riccione, responsabile della sede Ior locale (Istituto Oncologico Romagnolo) e prima donna alla presidenza del Lions Club. Fino all'ultimo ha portato avanti con entusiasmo e volontà le proprie passioni, convivendo con la malattia, ma mostrandosi sempre entusiasta e sorridente ad ogni suo interlocutore. Marina era anche fortemente legata al suo comune di origine, Novafeltria.
I funerali si svolgeranno martedì alle 10 nella chiesa Mater Admirabilis, in via Gramsci, a celebrare le esequie Don Giorgio Dell'Ospedale.
Il primo pensiero, in questo momento di lutto, è per il vuoto incolmabile che Marina lascia non solo in tutti noi della famiglia, ma nell'intera comunità di Riccione. Una comunità che in questo momento appare divisa e in conflittualità. Marina si è spesa in tutta la sua vita per il bene di Riccione e mi piace pensare che possa, prima o poi, vedere una comunità finalmente unità, che si confronti certamente, ma lo faccia in maniera costruttiva. Marina era estremamente propositiva, energica, sorrideva sempre e soprattutto non si faceva vincere dall'odio e dal livore, sentimenti che troppo spesso ci catturano. E questo mi fa pensare, in un momento in cui basta aprire un social network per venire “investiti” da parole di odio e di disprezzo, anche da parte di persone che potremmo definire insospettabili. Marina non si faceva catturare dall'odio. Lei era troppo impegnata per farsi prendere dall'odio: si impegnava, realizzava, costruiva. Faceva per gli altri, per Riccione. Ed è questo l'atteggiamento giusto per affrontare la vita. Amava stare tra la gente, senza distinzioni. Negli anni in cui ha convissuto con la malattia, trovava negli altri l'energia e la forza, ma allo stesso tempo le infondeva agli altri, perché nella vita troppo spesso ci chiudiamo in noi stessi ed è in quel momento che ci si lascia corrompere dai cattivi sentimenti.
E' questa la grande lezione che ci lascia Marina Giannini, oltre al suo esempio prezioso di donna che ha amato la vita e ha continuato ad amarla anche quando avrebbe potuto disprezzarla, lottando con coraggio fino all'ultimo.
Riccardo Giannini