Alla scoperta di Monte Cerignone, weekend con il palio e rievocazioni medievali

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E’ sempre più vicina la XVIII edizione di Mons Cerignonis, il principale evento montecerignonese e appuntamento centrale per le Marche e la Romagna, in programma da venerdì 14 a domenica 16 luglio a Monte Cerignone (PU).

Mentre tutto il borgo si attiva con la realizzazione di scenari e allestimenti per riportare nel medioevo l’intero territorio e chi vorrà godere della festa e dello spettacolo, sono ufficialmente pubblicati e in distribuzione i programmi della manifestazione. 

I giorni che precedono la festa sono per i montecerignonesi la festa stessa. I tamburini che scendono dal castello suonando in un paese vuoto che echeggia è un’emozione che fa venire i brividi. I ragazzi scaricano, caricano, montano, inchiodano e mangiano insieme con le mani sporche di lavoro, finito il pomeriggio si va al fiume a fare il bagno. Le signore impastano, cuociono, cuciono e rammendano. I bambini fanno tutto, felici di questo travestimento, gioco infinito a cui finalmente partecipano anche gli adulti e osservano le mamme che si guardano allo specchio con vestiti di velluto e capelli raccolti intarsiati di perle. 

Il venerdì inizia la festa quella vera, quella piena di artisti, di artigiani, di musica e giullarate.

Quest'anno è caratterizzato dalla presenza di compagnie di armigeri che si sfideranno in scontri e schermaglie, la compagnia dei Poeti della Spada di Urbino, la Compagnia Corbarius di Sassocorvaro, la Corte di Giovedìa di San Mauro Pascoli e la Cacciata di Mondolfo, con gli sbandieratori di Assisi. Armature e costumi sono bellissimi e curati nei più piccoli dettagli e le spade risuonano tra le mura. Un'arte, una danza potente, che può spaventare ed affascina. Sulla Rocca invece, nel punto più alto, il giardino pensile con le sue fioriture e la mostra di abiti medievali nel salone d'onore a cura dell'Atelier di Battista. 

Il venerdì sera aprono la rievocazione il mercato, le osterie aperte e la musica potente dei Futhark, insieme ad artisti e spettacoli di strada, burattini e buffoni; le squadre del Contado si sfidano nei giochi del Palio per conquistare la Contrada del Contado che partecipa ai giochi della domenica.

Il sabato nel tardo pomeriggio il Corteo scende dal Castello ed apre le danze. Per tutta la sera spettacoli di falconeria, sbandieratori, battaglie e tanta musica. Scendendo dal castello verso Piazza Clementina e Ca Margutto, troverete artisti, piccoli palchi e fresche cantine.

La domenica pomeriggio la Corte scende dal Castello ed apre i giochi del Palio. Le quattro contrade si sfidano in piazza Begni per arrivare al Palio dell’Uovo tra bandiere, tamburi ed armigeri. A chiudere i tre giorni di festa illuminiamo la vallata con i fuochi d’artificio a tempo di musica e lo spettacolo La Guerra tra Carnevale e Quaresima in Piazza Begni. 

Monte Cerignone sorge all'inizio dell'alta valle del Conca, scenograficamente abbarbicato su di uno sperone di roccia che spunta improvviso in mezzo alla vallata, alle falde del monte Faggiola (m.818).

Il paese è formato da un piccolo borgo adagiato a livello del fiume e da un 'castello' che si eleva su di un costone tufaceo. La Rocca di Montecerignone, eretta nel XII secolo dai primi conti di Montefeltro, è un luogo particolare, che ha saputo mantenere inalterato nei secoli il suo particolare fascino. Il complesso si raggiunge da Piazza Begni, verogioiello di architettura urbanistica, attraverso archi a sesto acuto ed un’ampia scala che conduce al sotterraneo e ai saloni dei piani nobili. Per la sua posizione strategica, Montecerignone, privilegiato del titolo Terra, per lungo tempo fu sede dell'unico Tribunale Montefeltrano e del Commissariato. Le mura del paese, intrise di storia e che videro il passaggio nei secoli di illustri personaggi, sono state anche dimora di Umberto Eco, Cittadino onorario dal 1982, che negli anni 70 acquistò un ex convento gesuita trasformandolo in rifugio creativo trasformandolo in rifugio creativo ove scrisse Il Nome della Rosa e tante altre meravigliose pagine, ispirato in quello che definì il suo “luogo del cuore”.

Al microfono di Riccardo Giannini il sindaco Carlo Chiarabini

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