Omicidio Pierina: decisivi i test sull’intimo della vittima, spunta la pista del delitto passionale
Nonostante si attendano i risultati dei test scientifici, gli inquirenti sono convinti della colpevolezza di Dassilva

Gli inquirenti ritengono che l’omicidio di Pierina Paganelli sia stato un delitto passionale. Dopo otto mesi di indagini, la squadra mobile e la Procura sembrano avere prove cruciali contro Louis Dassilva, unico indagato tra i quattro sospettati. Dassilva è difeso dall’avvocato Riario Fabbri ed è legato sentimentalmente a Manuela Bianchi, nuora della vittima. Gli investigatori credono che Dassilva abbia ucciso Pierina perché la considerava un ostacolo alla relazione con Manuela.
Nonostante si attendano i risultati dei test scientifici, gli inquirenti sono convinti della colpevolezza di Dassilva anche senza il suo Dna o impronte digitali sui reperti. Importanti saranno le tracce sulla biancheria intima della vittima e sulla borsa sporca di sangue ritrovata accanto al cadavere. La criminologa Roberta Bruzzone, consulente della difesa, sostiene che il sangue sulla borsa sia di Pierina, mentre rimangono dubbi sulla biancheria tagliata.
Il ritrovamento del corpo, con la gonna strappata e gli slip tagliati, inizialmente considerato un depistaggio, potrebbe ora essere una prova significativa. Si attende il giudizio dei periti, tra cui Bruzzone e il generale Luciano Garofano. Nonostante i sospetti, Dassilva e Manuela continuano a frequentarsi, e sia Manuela che la moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci, continuano a difenderlo.