In sei alberghi, la Finanza scopre oltre 400 lavoratori irregolari e 40 in nero
L'operazione, avviata nel 2022, ha portato alla scoperta di diverse violazioni delle norme sul lavoro

Si è conclusa l’operazione “Free job” della Guardia di Finanza di Rimini nell’estate del 2022 che ha portato alla scoperta di numerose violazioni delle normative sul lavoro e ha proseguito con ulteriori approfondimenti fiscali.
Nella prima fase dell’attività, l’indagine ha coinvolto sei strutture alberghiere situate lungo la riviera romagnola e una a San Martino di Castrozza. Due società, una con sede legale a Potenza e sede amministrativa a Bellaria, e l’altra con sede a Roma, facevano assumere lavoratori senza l’autorizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Le indagini dettagliate hanno rivelato che, nonostante una apparente regolarità formale, esisteva un sistema di “distacco di manodopera” che violava le normative sul lavoro, coinvolgendo 444 lavoratori irregolari, di cui 40 completamente in nero. È stato accertato che la manodopera, sebbene assunta regolarmente dalle due società somministratrici, veniva poi fornita ad altre quattro imprese del settore turistico-alberghiero senza contratti di appalto, svolgendo illegalmente le attività di un’Agenzia per il Lavoro.
Il sistema abusivo scoperto costituisce concorrenza sleale sia per le imprese che assumono direttamente il loro personale, sia per quelle che si rivolgono alle agenzie autorizzate. Per la somministrazione irregolare di manodopera, sono previste sanzioni pecuniarie di 60 euro per lavoratore per ogni giorno di lavoro effettivo.
Complessivamente, sono state comminate sanzioni amministrative per un massimo di oltre 292 mila euro. L’operazione ha inoltre rivelato l’illecita somministrazione di ulteriori 2.786 lavoratori da parte della società di Roma, impiegati presso cinque imprese a Roma e Milano.
Nel corso dell’operazione, sono stati effettuati anche accertamenti fiscali su due società operanti a Bellaria, una somministratrice di manodopera e l’altra gerente tre strutture ricettive, entrambe risultate evasori totali. L’attività ispettiva ha rilevato redditi non dichiarati per circa 600 mila euro, ritenute non versate per oltre 200 mila euro, violazioni IVA per oltre 100 mila euro e una base imponibile IRAP sottratta a tassazione per circa 600 mila euro.