Operazione Riviera: arresti per sette pilastri della mafia Adriatica
Per i condannati le pene da espiare in carcere vanno da un minimo di quattro anni ad un massimo di dieci

Sette ordini di carcerazione emessi dall’Ufficio esecuzioni della procura generale di Perugia a carico di altrettanti condannati, oltre 50 anni di carcere in totale da espiare, sono stati eseguiti negli ultimi giorni a Potenza Picena e Montelupone, nel maceratese, Mondolfo (Pesaro Urbino), Volterra (Pistoia), Viterbo, Pesaro e Parma. L’Ufficio guidato da Sergio Sottani ha reso noto che gli arrestati, tutti italiani, facevano parte di un’unica associazione di stampo mafioso dedita a commettere vari delitti che vanno dallo spaccio di stupefacenti all’usura, fino all’estorsione ai danni di gestori di locali notturni e imprenditori. Secondo la ricostruzione accusatoria, questi ultimi venivano costretti dalla banda a pagare ingenti somme di denaro, dietro la minaccia di aggressioni fisiche, con armi, o gravi danni ai locali da loro gestiti. I fatti di cui sono accusati i sette arrestati sono stati collocati a partire dal 2009 nella riviera adriatica, tra Marche e Abruzzo, in particolare le zone di Recanati, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Fano, Castelfidardo, Martinsicuro. Sempre in base a quanto si legge in un comunicato della Procura generale per le minacce la banda acquistava armi ed esplosivo che venivano ‘pagati’ con notevoli quantitativi di droga, perlopiù cocaina. Per i condannati le pene da espiare in carcere vanno da un minimo di quattro anni ad un massimo di dieci.