Paolo Cevoli a Cattolica con il viaggio di Enea in "Figli di Troia"
Venerdì 4 aprile alle 21 il racconto dei viaggi da Enea a Cristoforo Colombo

Non c’era un modo migliore per chiudere la stagione dei teatri di Cattolica. Sarà infatti una specie di festa – andata in fretta sold out – quella in scena venerdì 4 aprile (inizio ore 21), uno spettacolo che si annuncia esilarante come ci ha abituato negli anni il suo protagonista, Paolo Cevoli, autore e interprete di Figli di Troia.
In questo suo nuovo monologo l’attore romagnolo racconta in chiave ironica e contemporanea il mitico viaggio di Enea paragonandolo ad altri viaggi che hanno segnato la storia dell’umanità, da Cristoforo Colombo a Cappuccetto Rosso, dal principe vichingo Ragnar a suo babbo Luciano emigrato in Australia negli anni ’50.
Enea, eroe sconfitto, fugge da Troia in fiamme con le sue divinità in tasca, il padre sulle spalle e il figlioletto per mano: le sue radici e la speranza per un futuro migliore. Dopo mille peripezie giunge alla foce del Tevere dove trova una scrofa che allatta – segno profetico per il luogo in cui fermarsi – e mentre le donne preparano delle focacce, gli esuli troiani sacrificano la scrofa e i suoi maialini. Così il viaggio epico del fondatore di Roma si conclude con un picnic a base di panini con la porchetta.
Questo e tanti altri episodi del poema virgiliano sono al centro del racconto di Cevoli, un excursus storico – a modo suo – per riscoprire le radici del popolo italiano. Così come fece Virgilio che ha scritto l’Eneide per dare una dipendenza nobile agli antichi romani, nostri progenitori, l’autore ha pensato: “piuttosto che essere figli di nessuno meglio essere figli di Troia”.