Pennabilli capitale dell'innovazione sociale: 16 progetti per rilanciare le aree interne e contrastare lo spopolamento
Si sono concluse a Pennabilli le due giornate dedicate all'innovazione sociale con "Call Economie Abitanti 2024-2025"

Si è concluso con un successo straordinario l'evento di chiusura della "Call Economie Abitanti 2024-2025", che ha trasformato Pennabilli nella capitale dell'Innovazione Sociale per le Aree Interne. Due giorni intensi che hanno visto protagonisti 16 progetti d'impresa provenienti da tutta Italia e numerosi stakeholder territoriali, creando connessioni concrete per il rilancio dei borghi italiani.
Un segnale concreto che smentisce la narrativa del Governo secondo cui le aree interne avrebbero bisogno di un “accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile” (pagina 45 del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne PSNAI, pubblicato a marzo 2025 e reso pubblico solo pochi giorni fa). Le testimonianze dei 16 progetti presenti dimostrano che le aree interne sono tutt’altro che marginali: sono laboratori di energie generative e rigenerative, capaci di futuro.
L'UMANITÀ AL CENTRO DELL'INNOVAZIONE
Quello che ha colpito maggiormente osservatori e partecipanti è stata l'umanità emersa durante le due giornate. Dietro ogni progetto presentato non c'erano solo business plan e strategie di sviluppo, ma storie di persone che hanno scelto di immaginare un mondo imprenditoriale diverso, più vicino ai bisogni reali delle comunità e dei territori.
"Ho visto negli occhi dei partecipanti la stessa determinazione di chi ha deciso di non arrendersi allo spopolamento" – hanno commentato i presenti – "Qui non si parla solo di economia, ma di futuro condiviso".
MATCHING TERRITORIALE: 16 PROGETTI INCONTRANO I LORO STAKEHOLDER
Il momento clou dell'evento è stato il matching tra i 16 progetti selezionati e gli stakeholder territoriali. Amministratori locali, cooperative esistenti, associazioni di categoria e investitori sociali hanno trovato interlocutori concreti per dare vita a nuove economie abitanti.
L'Assessore alle Aree Interne dell'Emilia-Romagna, Davide Baruffi, presente con un videomessaggio dedicato, ha sottolineato come:
"Questi progetti rappresentano la migliore risposta istituzionale che possiamo dare al fenomeno dello spopolamento: non calata dall'alto, ma nata dal basso".
OLTRE LA STARTUP: ECONOMIE CHE RIPOPOLANO
Ciò che distingue questi progetti dalle classiche startup è la loro intrinseca vocazione al ripopolamento. Non si tratta di creare imprese che sfruttano le aree interne come location a basso costo, ma di costruire ecosistemi economici che attraggono nuovi abitanti e trattengono quelli esistenti.
Le cooperative di comunità e i progetti presentati non gestiscono solo servizi, ma creano presidi di socialità. Le imprese sociali non si limitano a rigenerare spazi, ma rigenerano il tessuto sociale. Le startup digitali non delocalizzano il lavoro, ma lo rilocalizzano nei borghi.
APPENNINO L’HUB PREMIATO ANCHE DALLA RETE DEI COMUNI SOSTENIBILI
Durante l'evento è arrivato anche un importante riconoscimento: Appennino l'Hub è stato premiato come best practice dalla Rete dei Comuni Sostenibili, con consegna del riconoscimento da parte di Giovanni Gostoli.
"Questo premio non è solo nostro, ma di tutti i territori e le comunità che hanno creduto nel nostro modello" – ha commentato il team – "È la conferma che l'approccio bottom-up funziona e può essere replicato".
La rete ha riconosciuto l’innovatività dell’approccio metodologico e l’impatto concreto sui territori, sottolineando come Appennino l’Hub rappresenti un modello virtuoso di sviluppo locale sostenibile, da replicare su scala nazionale.
DALLA FORMAZIONE ALLA COMUNITÀ DI PRATICA
Il percorso formativo gratuito, che restituisce ai partecipanti un valore quantificabile in 25.000 € a progetto, si è rivelato essere molto più di un'academy tradizionale.
Come ha sottolineato Andrea Zanzini, presidente della Cooperativa Vorrei:
"I partecipanti non sono solo usciti formati, ma sono entrati a far parte di una rete nazionale di economia territoriale".
Questa rete rappresenta oggi un patrimonio di conoscenze, relazioni e opportunità che opera concretamente in tutta Italia, dimostrando che l'innovazione sociale nelle aree interne non è un fenomeno isolato, ma un movimento strutturato e organizzato.