Pennabilli, l'officina dismessa diventa un museo dedicato a Fra' Olivieri e al Tibet
L'inaugurazione è in programma domani (sabato 21 giugno) alle 17

Un'officina dismessa, luogo di lavoro di un fabbro, diventa un museo, che sarà dedicato alla figura di Fra' Olivieri. Lo spazio di via San Rocco 17 a Pennabilli, messo a disposizione dalla Diocesi e riqualificato grazie al contributo dell'Unione Buddista Italiana, aprirà domani (sabato 21 giugno) con lo spazio espositivo "Orazio in Tibet". Promotore dell'iniziativa è l'associazione Italia Tibet.
Fra' Orazio è Orazio Olivieri, rampollo di una nobile famiglia pennese che nel 1712, indossato il saio di Frate Capuccino, partì missionario per il Tibet, arrivandovi 4 anni dopo, al termine di un duro viaggio tra oceani e montagne. Animato da fede inesauribile nei disegni divini e altrettanta inesauribile energia, Fra’ Orazio rimase in Tibet 33 anni, conoscendo in maniera profonda lingua, cultura e civiltà tibetana, entrando in rapporto di stima ed amicizia con il 7° Dalai Lama e altre autorità religiose e politiche.
La mostra presenterà la storia e l'opera di Fra' Orazio, ma sarà anche uno spazio espositivo che permetterà ai visitatori di conoscere il Tibet e la religione himalayana attraverso immagini, grafiche, ricostruzioni e manufatti. Lo spazio infatti ospita importanti pezzi della collezione di Massimo Andreuzza, messi gentilmente a disposizione dalla moglie Vania Manfredini.
"Orazio In Tibet è un ambiente museale, una porta di accesso al mondo di Fra’ Orazio da Pennabilli e alla storia della sua missione in Tibet nella prima metà del ‘700; un antico legame di stima e amicizia con il VII Dalai Lama che si è rinnovato nel 1994 e 2005 con le due visite a Pennabilli del XIV Dalai Lama organizzate con l’Associazione Italia-Tibet", spiega Cardelli.
"Il museo - aggiunge - è uno spazio autentico di nicchia, dove si narrano storie vere e avventure accadute 300 anni fa, in Tibet, uno dei luoghi mitici del mondo. Un racconto ricco di curiosità, sorprendenti destinato a chi nutre interesse per l’Oriente e le avventure storiche".

Il museo su Fra' Orazio, un progetto nato nel 1994
"Il progetto è nato nel 1994, anno della prima visita del Dalai Lama a Pennabilli, visita che fu possibile grazie all'interessamento del Dalai Lama alla figura di Orazio Olivieri. Fu molto affascinato dalla sua storia", racconta Cardelli. Trent'anni fa Cardelli e l'amico Elio Marini hanno iniziato a coltivare un sogno: quella di creare un museo dedicato a Fra' Orazio e alla cultura tibetana. "Elio è l'uomo che ha compiuto tutte le ricerche più approfondite sulla figura di Orazio Olivieri, anche con diversi viaggi in India e Tibet. L'uomo colto che ha scavato nella sua figura è lui", sorride Cardelli, che come rappresentante dell'associazione Italia-Tibet ha supportato questa passione, condividendola. "Insieme, in questi 31 anni, abbiamo fatto venire il Dalai Lama nel 2005, abbiamo organizzato molti eventi nel nome di Fra' Orazio, l'unica figura veramente importante di Pennabilli, a livello internazionale".

"Dopo il diniego del Comune, la Diocesi ci ha concesso uno spazio con grande convinzione, proprio per il messaggio che portiamo avanti, dell'armonia e del dialogo culturale e religioso", aggiunge.
Il museo su Fra' Orazio, anteprima e inaugurazione
Oggi (venerdì 20 giugno), alle 21.30, nell'anfiteatro di piazza Vittorio Emanuele, a Pennabilli, sarà proiettato il filmato "Il viaggio di Orazio", documentario realizzato da Matteo Osanna nel corso dell'ultimo viaggio in India e Nepal dei rappresentanti dell'associazione Italia-Tibet, avvenuto tra ottobre e novembre 2024.
Domani (sabato 21 giugno) l'inaugurazione, che prenderà il via alle 17 con il discorso delle autorità. Alle 18 il taglio del nastro e visite guidate. Alle 19.30 apericena e alle 21 il concerto "Unplugged dei Rangzen", la band di Cardelli: "Saranno protagonisti i due membri giovani del gruppo, Francesco e Riccardo, in versione Unplugged. Forse farò 1-2 pezzi, ma sabato sarò più nelle vesti di presidente dell'associazione che di chitarrista".