Pennabilli tra fisica e fede: una serata di domande che restano aperte

Anfiteatro gremito per il dialogo tra Mons. Beneventi e il prof. Mariotti, moderato dal fisico Gabriele Donati

A cura di Redazione
15 agosto 2025 07:38
Pennabilli tra fisica e fede: una serata di domande che restano aperte -
Condividi

Con quale domanda siete tornati a casa? È la riflessione rilanciata dal MUSSS all’indomani dell’incontro “L’apparente paradosso”. Perché, forse, il miglior risultato possibile, quando si crea uno spazio dedicato al pensiero condiviso, è proprio questo: portare con sé la sensazione di aver sfiorato qualcosa che ci supera, e che al tempo stesso ci sprona a comprendere meglio. “Piazza piena e menti accese, che bella serata” – si legge sulla pagina Facebook del MUSSS, a sottolineare il clima di partecipazione vivace e attenta che ha animato l’evento.

È esattamente questo ciò che è accaduto ieri sera a Pennabilli: l’anfiteatro si è trasformato in uno spazio di ascolto, pronto ad accogliere un confronto tra fisica moderna e religione per interrogare il reale oltre l’apparenza. Un dialogo che ha esplorato il rapporto tra ciò che non si vede e ciò che dà forma concreta alla realtà. Un incontro che ha coinvolto un pubblico numeroso, dando vita a un momento di autentica partecipazione collettiva. La piazza, gremita e raccolta in un silenzio attento, è stata il segno tangibile di quanto sia vivo l’interesse per il dialogo, la conoscenza e lo scambio di idee.

A ideare e moderare l’incontro è stato Gabriele Donati, giovane fisico pennese, che ha guidato il confronto tra S.E. Mons. Domenico Beneventi, vescovo della Diocesi San Marino – Montefeltro e teologo, e il prof. Mosè Mariotti, fisico sperimentale e docente universitario.

L’iniziativa è stata promossa e realizzata dal MUSSS – Museo Naturalistico del Parco Sasso Simone e Simoncello, insieme a Chiocciola la casa del nomade APS, all’associazione culturale Ultimo Punto e Cosmic Fringe Radio - la web radio di Pennabilli che trasmetterà a breve il dibattito sul proprio canale online - ed è stata resa possibile anche grazie al supporto logistico dell'associazione Pro Loco Pennabilli.

Un evento nato dalla fervida rete di collaborazioni locali, che ha suscitato anche sincere ammissioni.Abbiamo capito tutto?” si chiedono con un sorriso gli organizzatori sui social. “Forse no”,commentano, proseguendo idealmente il dialogo con chi ha partecipato. Ma qualcosa di importante è accaduto: il dibattito ha mantenuto profondità e rigore, riuscendo a parlare a tutti senza cedere alla semplificazione, ma restando accessibile. E forse è per questo che, lasciando la piazza, molti si sono accorti di portare con sé un nuovo interrogativo, un desiderio di approfondimento, una semplice curiosità.

La serata ha dato vita a uno scambio appassionante tra le ipotesi più avanzate della fisica e le domande più profonde della teologia. Si è parlato della nascita del concetto di atomo, dal pensiero greco alla meccanica quantistica; del ruolo dei campi quantistici e dell’architettura del modello standard; del mistero della materia oscura e dell’energia oscura, che costituiscono oltre il 90% dell’universo pur restando invisibili.

Il confronto non ha sciolto ogni dubbio, ma ha acceso nuove riflessioni. Ed è proprio questa la spinta autentica che muove ogni ricerca – scientifica, spirituale, umana: una tensione naturale dell’intelligenza umana verso ciò che non si vede, ma che agisce, motiva, ispira.              

Sono emerse analogie suggestive tra il vuoto quantistico e il Deus Absconditus, il Dio nascosto che agisce nel mondo senza manifestarsi direttamente. Si è discusso di libero arbitrio, di indeterminazione, e della tensione comune tra fede e scienza.

Non si è trattato di contrapporre due visioni del mondo, ma di riconoscere somiglianze strutturali: la fisica, pur fondata su modelli rigorosi, insegna che ciò che agisce non sempre si lascia vedere; la teologia, da parte sua, ricorda che la fede non è cieca fiducia, ma risposta a una presenza che si manifesta nella complessità del reale. Il dibattito ha offerto strumenti per interrogare la realtà. E così, molti si sono ritrovati spontaneamente immersi in un ascolto riflessivo che segna l’inizio di un cammino verso ciò che ancora non si conosce.

L’incontro ha rappresentato una tappa significativa nel percorso che il MUSSS, insieme all’associazione Chiocciola, porta avanti da anni: un museo che non si limita a ospitare contenuti, ma si fa strumento di educazione, partecipazione e dialogo attivo con il territorio, in una costante ricerca di nuovi spazi di relazione, conoscenza e di diversi linguaggi espressivi.

L’associazione Chiocciola - gestore del MUSSS su incarico dell’Ente Parco Sasso Simone e Simoncello - con questo evento ha scelto di sostenere un’idea fresca e brillante, formulata da un giovane pennese, mettendo a disposizione competenze, relazioni e struttura organizzativa. Un gesto concreto che dà forma a una visione e a un obiettivo preciso, condiviso anche dalle associazioni che hanno collaborato all’iniziativa: creare connessioni tra persone, luoghi, esperienze e capacità personali, affinché le idee nascano dal dialogo e crescano nella condivisione, radicandosi nei territori, ma aprendosi a una dimensione sia nazionale che europea.

Gli organizzatori hanno ringraziato calorosamente tutti coloro che hanno reso possibile la serata: i relatori, per la generosità con cui hanno condiviso le loro conoscenze; il pubblico, per l’ascolto attento e partecipe;  chi ha posto domande, attivando un dialogo autentico; le associazioni che hanno collaborato.

Chi desidera continuare a esplorare il valore della connessione tra persone, luoghi e idee, potrà ritrovarsi presto a Pennabilli per un’altra occasione di incontro e confronto. Dal 22 al 24 agosto, il Parco Begni ospiterà Habitat 2025: tre giorni di festa e scambio tra abitanti dell’Appennino, quest’anno dedicati al tema “Arcipelago Appennino”. Un tempo collettivo per mettere in connessione comunità diverse, che si raccontano, si interrogano e provano a immaginare nuove rotte per abitare insieme territori a volte fragili, ma ricchi di possibilità.

Un invito che prosegue anche tra le sale del MUSSS, dove fino al 31 agosto è visitabile la mostra fotografica “Fauna dell’Appennino” di Alberto Dionigi: uno sguardo sulla vita selvatica del Parco e su quell’invisibile che chiede attenzione e rispetto.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Altarimini