Pensioni, nel 2024 dimezzate le uscite flessibili
Il crollo di Quota 103 e Opzione donna riduce drasticamente i pensionamenti anticipati

Nel 2024 le uscite flessibili dal lavoro si sono fermate a 36.983, praticamente dimezzate rispetto alle 69.315 del 2023. È quanto emerge dal Rendiconto sociale dell’Inps, che fotografa una contrazione significativa delle possibilità di pensionamento anticipato.
Il calo è legato in particolare al crollo di Quota 103, misura che consente il pensionamento con 62 anni di età e 41 di contributi. Le pensioni liquidate con questa formula sono infatti passate da 23.249 del 2023 a sole 1.154 nel 2024, complice il ricalcolo interamente contributivo, che ha reso l’uscita meno conveniente dal punto di vista economico.
Analogo ridimensionamento riguarda Opzione donna, che nel 2023 aveva registrato 12.763 uscite, mentre nel 2024 si è fermata a 4.794. La stretta sui requisiti di accesso e la penalizzazione dell’assegno legata al ricalcolo contributivo hanno inciso pesantemente sul ricorso allo strumento.
Il quadro complessivo conferma quindi una marcata riduzione della flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, con un impatto diretto sui lavoratori che, nonostante i requisiti maturati, si trovano di fronte a scelte sempre meno vantaggiose per anticipare la pensione.