Pierina, pericolo di fuga di Dassilva: le motivazioni del Riesame
Il Tribunale del Riesame di Bologna motiva la decisione: nessun elemento per revocare la misura cautelare

Il reato, nella forma provvisoria, contestato a Louis Dassilva, è punito con l’ergastolo e dalla difesa al momento non sono state presentate “elementi tali da far ritenere in concreto insussistenti le esigenze cautelari compreso il pericolo di fuga collegati ad altra famiglia di Africa. Dunque già per questo l’ordinanza applicativa merita conferma“. Come riporta Ansa lo scrivono nelle motivazioni depositate martedì i giudici del Tribunale del riesame di Bologna a conferma della decisione di confermare la detenzione cautelare per Dassilva il senegalese di 35 anni in carcere per l’omicidio di Pierina Paganelli.
“‘In termini di effettività e concretezza – scrivono – si condividono le valutazioni dei primi giudici del Riesame in ordine al pericolo concreto di reiterazione delittuosa sulla base delle specifiche modalità del fatto, connotato da efferatezza, scelta del luogo dell’agguato che non dava praticamente scelta alla vittima, rapidità e capacità di esecuzione”. Insomma le esigenze cautelari sussistono e Dassilva deve rimanere in carcere, lo ribadiscono i giudici del Riesame chiamati ad esprimersi per la seconda volta sull’ordinanza cautelare emessa dal gip Vinicio Cantarini sulla base delle indagini della squadra mobile di Rimini coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci.
Le motivazioni depositate ieri si riferiscono all’udienza del 17 aprile fissata davanti alla Tribunale di Bologna dopo il rinvio con annullamento, per mancanza di motivazioni, da parte della Cassazione. Giovedì 22 maggio invece si terrà una terza udienza in cui i legali di Dassilva impugneranno l’ordinanza Cantarini bis sulla base delle dichiarazioni della nuora, Manuela Bianchi che colloca Dassilva la mattina del ritrovamento del cadavere nel garage di via del Ciclamino. La Bianchi, indagata per favoreggiamento personale, difesa dall’avvocato Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan, ha di fatto incastrato il senegalese con una serie di ammissioni particolareggiate e rilasciate in incidente probatorio.