Prove di disgelo tra Europa e Usa: colloqui con Trump sulla pace in Ucraina mentre in Italia si accende lo scontro politico
Macron, Starmer e Merz dialogano con Trump per cercare spiragli diplomatici. Mosca esulta e attacca l’Occidente. A Roma la Lega frena sul decreto armi e Conte rompe il fronte progressista
Sono ore di intensa diplomazia tra le capitali europee e Donald Trump, mentre il conflitto in Ucraina continua a ridefinire equilibri e tensioni. I leader di Francia, Gran Bretagna e Germania – Emmanuel Macron, Keir Starmer e Friedrich Merz – hanno avuto una telefonata di circa quaranta minuti con il presidente eletto statunitense, un confronto che l’Eliseo ha descritto come un tentativo “per cercare di fare progressi” verso una possibile soluzione negoziata del conflitto.
Il Cremlino ha colto l’occasione per alimentare le divisioni occidentali: Mosca sostiene che Trump sarebbe “in linea” con le posizioni russe e “l’unico a capire la guerra”, definendo le prossime elezioni ucraine “un teatro di marionette”. Il messaggio è chiaro: la Russia intende rispondere con fermezza a qualsiasi presenza di truppe europee sul fronte ucraino.
Nel frattempo è attesa a Washington la consegna del piano di pace elaborato da Volodymyr Zelensky, documento che potrebbe rappresentare un nuovo banco di prova nei rapporti con la futura amministrazione statunitense.
Il fronte italiano: Lega prudente, Conte spiazza il campo largo
In Italia, la discussione politica si concentra sul nuovo decreto per gli aiuti militari a Kiev. La Lega chiede una pausa di riflessione: secondo il capogruppo Massimiliano Romeo, è preferibile “aspettare il negoziato” prima di assumere nuovi impegni sul fronte degli armamenti.
A complicare ulteriormente il quadro interviene Giuseppe Conte, che con le sue dichiarazioni crea frizioni all’interno del campo largo. Il leader del M5S sostiene che “l’Europa ha fallito” e che “sull’Ucraina debba trattare solo Trump”, posizione che ha suscitato irritazione e critiche nel Partito Democratico. I riformisti dem, in particolare, tornano a incalzare la segretaria Elly Schlein e attaccano duramente Conte: “Parla come Vannacci”, affermano, segnalando un clima interno tutt’altro che disteso.
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