"Putin ha fallito", dal summit di Roma 10 miliardi per Kiev
Lavrov vede Rubio, nuova proposta russa sull'Ucraina

"Il piano russo è fallito. Oggi abbiamo assunto impegni per 10 miliardi di euro. Possa essere questo il punto di partenza per il miracolo economico dell'Ucraina." Con queste parole la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha aperto la Conferenza sulla ricostruzione di Kiev tenutasi a Roma, rivolgendosi direttamente al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
La giornata segna una tappa cruciale per il sostegno internazionale all'Ucraina, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha annunciato la creazione di un Fondo Europeo per l'Ucraina, volto a coordinare gli aiuti per la ricostruzione e lo sviluppo del paese.
Il summit arriva all’indomani di un massiccio attacco russo su Kiev, che ha riacceso l’allarme sulla necessità di rafforzare le difese aeree ucraine. Zelensky ha lanciato un appello urgente agli alleati per ottenere nuovi sistemi di difesa e finanziamenti. Tra le risposte immediate: la firma dell’accordo tra Regno Unito e Ucraina per la fornitura di 5.000 missili Thales, mentre la Germania ha annunciato l’intenzione di acquistare nuovi sistemi Patriot da destinare a Kiev.
Durante la giornata si è svolta anche una riunione virtuale del gruppo dei cosiddetti "Volenterosi", con la prima partecipazione ufficiale degli Stati Uniti, segnale della rinnovata attenzione di Washington verso il conflitto.
Intanto, sul fronte diplomatico, un evento rilevante si è verificato in Malesia: il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha incontrato l’inviato statunitense Marco Rubio. Fonti riservate parlano di una “nuova proposta russa” sul conflitto, che sarebbe destinata a essere presentata a Donald Trump, nel caso di un suo ritorno alla guida degli Stati Uniti.
L’incontro, seppur informale, rappresenta un possibile tentativo di Mosca di riaprire il dialogo con Washington, in vista delle elezioni presidenziali americane. Resta da capire se si tratti di un cambio di strategia da parte del Cremlino o di una mossa tattica per guadagnare tempo.
Con l’Europa che si ricompatta sul fronte degli aiuti e la Russia che muove nuovi passi diplomatici, la guerra in Ucraina entra in una fase cruciale, dove diplomazia e deterrenza militare si intrecciano come mai prima d’ora.