Rimini alla ricerca di nuovi mercati: export dazi e strategie oltre gli Usa
Con un interscambio da oltre 400 milioni con gli Stati Uniti, la Camera di commercio della Romagna spinge le imprese riminesi a diversificare: nel mirino Asia, Balcani, Medio Oriente e Oceania

In risposta all’incertezza globale e all’introduzione di nuovi dazi, la Camera di commercio della Romagna invita le imprese del territorio a diversificare i mercati di sbocco, pur mantenendo salde le relazioni con partner storici come gli Stati Uniti. È quanto afferma il presidente Carlo Battistini, sottolineando l’importanza di esplorare nuove aree geografiche in crescita.
Nel 2024, la provincia di Rimini ha esportato beni per 2.920,1 milioni di euro, di cui 374,9 milioni verso gli Stati Uniti, pari al 12,8% del totale. Le importazioni dagli Usa si attestano a 32,6 milioni, con un saldo commerciale fortemente positivo di 342,3 milioni. L’interscambio complessivo con gli Usa rappresenta il 9% del commercio estero riminese, anche se l’export verso il mercato americano ha subito un calo del -27,1% rispetto al 2023, mentre le importazioni sono cresciute del +3,9%.
I principali prodotti esportati da Rimini negli Usa includono navi e imbarcazioni (24%), bevande (23,5%), macchine utensili (14,4%) e apparecchi domestici (7,2%). Le importazioni si concentrano invece su macchinari speciali per il settore manifatturiero (53,7%), prodotti agricoli, pesce e componenti elettrici.
Secondo Battistini, per rafforzare la resilienza del sistema economico locale è necessario puntare anche su nuovi mercati: Svizzera, Balcani (Albania, Turchia), Asia (Cina, Indonesia, Malesia, Thailandia), Medio Oriente (Emirati Arabi), Canada e Oceania, quest’ultima in crescita, sebbene ancora limitata (export pari a 88,1 milioni).
La Camera di commercio continuerà a monitorare i flussi commerciali, offrendo supporto alle imprese per affrontare le sfide globali e cogliere nuove opportunità, promuovendo una crescita sostenibile e duratura per il territorio riminese.