Rimini: Consigliera Adriana Ventura in allarme. Appello contro il ripristino della pubblicità sessista su strade e veicoli
La Lettera aperta al Senato
Di seguito la lettera aperta inviata dalla Consigliera di parità, Adriana Ventura, ai Senatori e alle Senatrici, componenti la 9^ commissione permanente XIX Legislatura, avente quale oggetto: emendamento al Codice della strada, ripristino della pubblicità sessista e violenta che contiene stereotipi di genere offensivi e lesivi della dignità delle donne.
La lettera aperta
Negli ultimi anni le lotte delle donne e della società civile hanno consentito di fare conquiste per dare dignità alle figure femminili perché non fossero commercializzate, mercificate e private della loro essenza e del loro valore.
Con le ultime notizie pervenute, pare che tutto questo possa essere cancellato, determinando, senza motivazioni oggettivamente comprensibili, un ritorno al passato. Facciamo riferimento all’emendamento presentato da Fratelli d‘Italia, in esame in commissione al Senato.
Tale emendamento propone la “modifica al codice della strada” e prescrive l’abrogazione di tre commi di una norma in vigore dal 2021 sul divieto, su strade e veicoli, di qualsiasi forma di pubblicità, il cui contenuto offra messaggi sessisti, violenti, discriminatori, offensivi e/o lesivi delle libertà individuali.
Chiediamo che venga ritirato l’emendamento, perché messaggi di tal genere, a nostro parere, sono lesivi dei diritti civili e politici, dell’orientamento sessuale, della disabilità e di ogni altra condizione; lesivi dei diritti umani e costituzionali, in aperta contraddizione con la Convenzione di Istanbul (recepita anche dal nostro Paese), vanificando le conquiste fin qui realizzate, anche attraverso l’educazione al rispetto delle persone e tutto ciò mentre in Italia aumenta la violenza di genere che nasce anche dalla mercificazione della figura femminile.
Gli ultimi quotidiani femminicidi impegnano cittadini e politici a contrastare ogni forma di violenza e di intolleranza e a favorire l’educazione al rispetto, all’affettività e all’inclusione.
Riteniamo di grande importanza il ruolo della pubblicità e dei messaggi che vengono veicolati attraverso di essa, ma questi non possono essere in distonia con i valori che intendiamo difendere per i diritti delle donne.
Consideriamo che l’emendamento proposto dai senatori di Fratelli d’Italia non solo ci riporti inutilmente indietro nel tempo, ma entri in contrasto con i diritti previsti dalle leggi vigenti, e sia anche incomprensibile ai fini della crescita economica del Paese e del prodotto pubblicizzato.
Riteniamo altresì fondamentale richiamare i compiti della fondazione Pubblicità Progresso che fin qui ha operato per risolvere problemi morali e civili della nostra società con l’intento di stimolare le coscienze civili ad azioni utili al bene comune e di ogni altra situazione, rispettosi dei diritti civili e politici, discriminatori rispetto all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
Noi consigliere di parità, impegnate quotidianamente nella difesa e nella rivendicazione dei diritti delle donne, per far conoscere e diffondere le leggi che sono state conquistate nel tempo e che mirano a scardinare stereotipi sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro, come in altri settori della società, crediamo che questo emendamento rappresenti un arretramento culturale ingiustificato e che ostacola anche gli obbiettivi che l’Unione Europea si è data:
“porre fine alla violenza di genere, combattere gli stereotipi di genere, colmare il divario retributivo e di genere nel lavoro, raggiungere la parità nella partecipazione dei settori economici, promuovere la parità nella partecipazione decisionale ecc.”
Chiediamo quindi alle componenti di questa Commissione e ai parlamentari tutti di fermare questa proposta e di bocciare l’emendamento.
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