Rimini, cresce il disagio economico: via libera al piano regionale anti-povertà
In Emilia-Romagna le famiglie in povertà relativa sono circa 132mila (6,4%)
L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato il nuovo piano triennale contro la povertà da 124 milioni di euro (2025-2027). Il centrosinistra lo definisce uno strumento “adeguato e necessario”, mentre il centrodestra lo considera “poco innovativo” e chiede interventi più rapidi e concreti. Il provvedimento ha ottenuto i voti favorevoli di Pd, Avs, Civici e M5s; centrodestra e Rete civica si sono astenuti.
Il piano integra fondi nazionali, Pnrr e risorse regionali per rafforzare servizi sociali, patti di inclusione, misure per la povertà estrema, microcredito, recupero alimentare e comunità energetiche solidali.
Il quadro regionale
In Emilia-Romagna le famiglie in povertà relativa sono circa 132mila (6,4%). Le persone in marginalità estrema sono 8.400, mentre il tasso di occupazione rimane alto (70,3%), ma con divari di genere ancora marcati. I giovani NEET sono il 9,6%.
Il focus su Rimini
A Rimini l’allarme è forte: la Caritas ha raccolto 85mila richieste di aiuto nel 2024, segnale di un disagio in crescita e sempre più trasversale. Non chiedono sostegno solo disoccupati o persone senza reddito: 12,7% dei richiedenti ha un lavoro, 9,5% è composto da pensionati, 4,6% da persone invalide.
Un cambiamento che mostra come il caro-vita e la perdita di potere d’acquisto stiano colpendo anche famiglie fino a poco tempo fa considerate “sicure”.
Le amministrazioni locali guardano al nuovo piano regionale come a uno strumento utile, ma sul territorio riminese resta alta la richiesta di interventi più rapidi, dal sostegno abitativo all’accesso ai servizi essenziali.
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