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Rimini, maxi operazione dei Carabinieri del Lavoro: 8 aziende sospese e 150mila euro di sanzioni

Controllate strutture ricettive e ditte edili a Bellaria, Rimini, Morciano e Riccione

A cura di Redazione
26 giugno 2025 15:11
Rimini, maxi operazione dei Carabinieri del Lavoro: 8 aziende sospese e 150mila euro di sanzioni -
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Proseguono senza sosta i controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rimini, impegnati in una vasta attività di contrasto allo sfruttamento del lavoro irregolare, al sommerso e alle violazioni delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. A seguito di un’approfondita attività info-operativa, sviluppata anche grazie all’analisi di dati forniti dall’Arma Territoriale della provincia di Rimini, nelle ultime settimane sono stati intensificati i controlli nei pubblici esercizi e nei cantieri edili della zona.

I militari hanno passato al setaccio 18 ditte distribuite nei comuni di Bellaria – Igea Marina, Rimini, Morciano di Romagna e Riccione. I controlli hanno fatto emergere una serie di irregolarità, in particolare in ambito giuslavoristico. Tra le violazioni più gravi, l’impiego di personale senza la regolare instaurazione del rapporto di lavoro, retribuzioni corrisposte in contanti per eludere il versamento dei contributi previdenziali, mancato rispetto dell’orario di lavoro e dei periodi di riposo settimanale. In otto casi si è reso necessario il provvedimento di sospensione temporanea dell’attività imprenditoriale.

Nel dettaglio, a Bellaria – Igea Marina sono state sospese tre strutture ricettizie gestite da imprenditori stranieri, responsabili di aver impiegato lavoratori in nero, omesso la formazione obbligatoria sulla sicurezza e installato impianti di videosorveglianza privi delle necessarie autorizzazioni.

A Riccione i Carabinieri hanno chiuso temporaneamente una struttura ricettiva e tre imprese edili, sia italiane che straniere. Anche in questo caso sono emerse gravi irregolarità, tra cui l’impiego di quattro lavoratori senza contratto, retribuzioni in contanti, carenze formative in materia di sicurezza, assenza dei Piani Operativi di Sicurezza e mancanza di adeguate protezioni nei cantieri.

A Rimini è stato sospeso un centro per attività ricreative, gestito da imprenditori italiani, dove quattro lavoratori erano impiegati in nero e privi di formazione e visite mediche obbligatorie. Sono state inoltre riscontrate irregolarità nei cedolini paga, retribuzioni corrisposte in contanti e superamento dei limiti settimanali di ore lavorative, oltre all’assenza di dispositivi di protezione nei lavori in quota.

Il bilancio complessivo dell’attività ispettiva parla chiaro: sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 150.000 euro.

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