Rimini perde il Food Marketing Festival: “Costretti ad andarcene”

Dopo sei anni al Palacongressi, l’evento di Giuliano Lanzetti trasloca alla Vitrifrigo Arena. “Non una fuga, ma a Rimini mancava la volontà di trattenerci”

A cura di Grazia Antonioli Redazione
07 ottobre 2025 09:57
Rimini perde il Food Marketing Festival: “Costretti ad andarcene” -
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Non è una fuga e nemmeno un addio, ma lo spostamento al Palasport di Pesaro del Food Marketing Festival rischia di far discutere. Dopo sei anni a Rimini, l’evento ideato da Giuliano Lanzetti fa le valigie e per il prossimo 14 ottobre trasloca alla Vitrifrigo Arena, una location molto più grande e scenografica, in grado di ospitare l’evento di marketing per la ristorazione più grande al mondo.

Sul palco del palazzetto salirà anche “Mister Bounty”, pronto a interagire con una folla di 4.000 ristoratori provenienti da tutta Italia.

“Sono anni che ci corteggiano, era un matrimonio già nell’aria. A Pesaro ho trovato quella voglia di creare indotto che tempo fa ci contraddistingueva" racconta Lanzetti. “Naturalmente non avremmo mai lasciato Rimini se ci fosse stata la reale volontà di mantenere l’evento sul territorio. Ma tra problemi di calendario, questioni logistiche e l’aumento dei partecipanti, siamo stati quasi obbligati ad andarcene”.

Rimini perde così un evento che non solo garantiva visibilità, soprattutto in termini di promozione territoriale, ma aveva anche una ricaduta economica concreta: tanti gli hotel e i ristoranti hanno beneficiato negli anni dell’iniziativa.

Il patron di Pienissimo ci tiene però a precisare che non si tratta di un addio definitivo: “Speriamo comunque di tornare – spiega – perché il successo del Food Marketing Festival nasce dall’esperienza del Bounty, da una storia riminese che parla di ospitalità romagnola al mondo, insegnando ciò che solo l'università aziendale del nostro territorio sa offrire. Abito a 500 metri dal Palacongressi e ho un locale storico a Rimini: mi sembra assurdo dover traslocare”.

Quella del Food Marketing Festival è da anni una formula collaudata, capace di trainare un movimento fatto di migliaia di ristoratori e gestori di locali da tutta Italia. Un settore, quello della ristorazione, che secondo la FIPE vale oltre 90 miliardi di euro, ma che – a causa dell’aumento dei costi e della contrazione della spesa – rischia oggi una crisi irreversibile.

“Troppi ristoranti, molti improvvisati. Il mercato è saturo e la bolla rischia di esplodere. Gli italiani hanno sempre meno soldi, lo abbiamo visto quest’estate. Nei prossimi tre anni – spiega Lanzetti – molti chiuderanno. Siamo davanti a un cambiamento epocale che resetterà il nostro mercato. È un processo irreversibile: non investire tempo nella formazione e nell’applicazione di nuove strategie significa abbandonarsi al fallimento.”

“C’è un pregiudizio: il marketing viene visto come qualcosa che snatura il valore e la genuinità. È l’esatto contrario: il marketing serve ad amplificare quel valore. Significa investire in uno dei reparti più strategici, quello che genera clienti. Se investi sul prodotto ma non hai un tuo pubblico, vivi un paradosso. Non si tratta di fare pubblicità – il post su Facebook o il volantino – ma di capire qual è il proprio target, saperlo segmentare, attrarre un cliente e avere la forza di fidelizzarlo, riportandolo più volte nel tuo locale.

Ma se non conosci quanto ti costa attirare un nuovo cliente e il valore effettivo di quel contatto, non puoi pianificare nulla. Oggi – conclude Lanzetti – comprendere questo processo e trasformarci da ristoratori a imprenditori è l’unico modo per affrontare il mercato e resistere alla crisi”.

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