Rimini: post-alluvione, imprese in prima linea per la sicurezza
Formazione del personale, piani di emergenza e investimenti strutturali: così le aziende riminesi rispondono ai rischi futuri

A seguito delle alluvioni che hanno colpito la Romagna negli ultimi due anni, le aziende del territorio, in particolare nella provincia di Rimini, hanno concentrato gli investimenti sulla formazione del personale e sulla predisposizione di piani di emergenza. È quanto emerge dall’analisi del Centro Studi di Confindustria Romagna, che ha raccolto dati tra le imprese del settore manifatturiero e dei servizi.
Nel dettaglio, il 23% degli imprenditori romagnoli ha puntato sulla formazione per gestire le emergenze, mentre il 20% ha sviluppato piani di evacuazione. Un ulteriore 12% ha installato barriere anti-inondazione e un altro 12% ha sottoscritto assicurazioni specifiche.
Per quanto riguarda gli investimenti, il 19,4% delle aziende ha stanziato meno di 10.000 euro, mentre il 10,4% ha superato i 100.000 euro. Le risorse provengono principalmente da capitale proprio (28,2%), assicurazioni (33,3%), prestiti bancari (7,7%) e finanziamenti pubblici (7,7%).
Guardando al futuro, le imprese riminesi, così come quelle delle altre province coinvolte, ritengono necessari ulteriori investimenti in infrastrutture (59,5%), sistemi di monitoraggio avanzati (37,8%) e maggiore collaborazione con enti locali (27%). “L’attenzione alla formazione e ai piani di emergenza è stata la priorità iniziale – sottolinea Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna – mentre ora si guarda a interventi strutturali per una maggiore sicurezza del territorio.”