Rimini regina del caro-vacanze: prezzi +2,8%, record tra le città italiane
Cibo e spiagge più cari a luglio, famiglie e turisti protestano. Consumatori: “Stangata da oltre 700 euro l’anno per un nucleo con due figli”

Luglio da record per il caro-vacanze a Rimini, che guida la classifica delle città italiane con l’inflazione più alta tra i centri sopra i 150mila abitanti: +2,8% su base annua, ben oltre la media nazionale dell’1,7% confermata dall’Istat. Un aumento che si è fatto sentire soprattutto su spiagge, ristoranti e generi alimentari, alimentando il malumore di residenti e turisti.
Secondo le rilevazioni, il rincaro riguarda in particolare il settore alimentare (+3,7% in Italia, con frutta fresca a +8,8% e pomodori a +12,3%) e i servizi legati al turismo: stabilimenti balneari +7,3% rispetto a giugno, case vacanza e B&B +6% su anno, pacchetti vacanza nazionali fino a +16,1% su mese.
Il Codacons parla di “stangata” da 559 euro annui per una famiglia tipo (+761 euro per un nucleo con due figli), mentre l’Unione Nazionale Consumatori sottolinea che oltre la metà dell’aumento del costo della vita è legata solo al cibo e alle bevande analcoliche.
Sul fronte politico, le opposizioni accusano il governo di immobilismo. “Gli stipendi restano fermi, ma i prezzi corrono” attacca Nicola Fratoianni (Avs), mentre il Pd e Italia Viva chiedono misure urgenti per sostenere salari e potere d’acquisto.
A differenza di altri territori, Rimini ha visto un incremento dei prezzi più marcato nonostante la flessione tendenziale dei costi energetici (-3,4%), segno che il peso maggiore arriva proprio dalla spesa quotidiana e dal turismo. Un’estate che, per molti, rischia di essere ricordata più per i conti salati che per il sole e il mare.