Rimini, Geria lancia l'allarme sul salary cap? L'impiantistica aiuterà la crescita con i ricavi: servono pazienza e fiducia

Il Rimini deve gestire attentamente le spese e aumentare gli incassi per sostenere il club dopo l'introduzione del salary cap. L'intervista di Geria

A cura di Redazione
01 maggio 2025 09:18
Rimini, Geria lancia l'allarme sul salary cap? L'impiantistica aiuterà la crescita con i ricavi: servono pazienza e fiducia - Rendering del nuovo stadio Romeo Neri
Rendering del nuovo stadio Romeo Neri
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Il Dg Antonio Geria ha lanciato l’allarme attraverso un’intervista rilasciata al Corriere di Romagna: il Rimini a causa del salary cap introdotto in Serie C dovrà dosare le spese con attenzione. Detto che il prossimo anno il regime sarà transitorio, senza apparato sanzionatorio (le sanzioni saranno di tipo economico), dal 2026-2027 ogni società dovrà rispettare un tetto di spesa calcolato in base ai ricavi.

E su questo fronte in casa Rimini si sono accese le sirene di allarme: tra stadio, sponsor e merchandising, la società biancorossa non ha incassi significativi. Questo inciderebbe sulle ambizioni future.

In realtà le dichiarazioni di Geria vanno tradotte dal “politichese sportive”.

C’è certamente un appello forte e chiaro alle forze imprenditoriali della città, cosa fatta anche dai predecessori, per aumentare le sponsorizzazioni. Oltre a ciò, è palese che l’intervista rilasciata al collega Giuliani sia fatta per spingere la piazza a dare maggior sostegno al Rimini Calcio, con la presenza allo stadio, a partire dai playoff, nei quali i biancorossi possono, senza pressioni di sorta, essere una mina vagante. Anche se Ternana, Vicenza e Feralpisalò sono più attrezzate dal punto di vista tecnico e con le tre favorite ci saranno altre formazioni agguerrite (l’Atalanta Under 23 ad esempio potrebbe essere un’altra sorpresa).

Indubbiamente la società della presidente Di Salvo ha fornito buone risposte finora alla piazza, non solo la Coppa Italia: ha dato prova di solidità economica e di crescita dal punto di vista dei risultati sportivi. Una crescita passo dopo passo, progressiva. Quest’anno ad esempio non è stato posto il focus sul maggior impiego di giovani da parte di Buscè, rispetto alla gestione Troise. Questo va sommato al +1 confrontando le classifiche della squadra biancorossa 2023-24 e 2024-25. Più giovani significano più contributi economici in cassa. E più salute economica.

Rimini Calcio tra salary cap e sviluppo impiantistica

Sull’impiantistica, il Rimini ha poi accelerato. I lavori alla Gaiofana per il centro sportivo proseguono spediti, per il nuovo Romeo Neri bisognerà avere più pazienza: l’impianto dovrebbe essere pronto per la stagione 2027-2028 o 2028-2029. Cittadella dello sport della Gaiofana e stadio poteranno tanto indotto in più: aumenteranno i ricavi, aumenterà la possibilità di spesa da parte della società.

Il calcio di oggi è infatti sostenibilità: la figura del presidente mecenate che spende soldi a fondo perduto è confinata alla nostalgia dei ricordi. La Di Salvo attraverso la Responsible potrebbe benissimo triplicare, quadruplicare il budget e accelerare il processo di crescita sportiva: questo potrebbe bilanci con avanzi negativi, che verrebbero coperti con le ricapitalizzazioni da parte della proprietà.

Ma nel calcio di oggi questo non è più possibile anche per le regole come il salary cap.

Il Rimini dovrà dunque abbandonare i sogni di squadra di vertice in C e di promozione in categorie superiore?

Assolutamente no, perché grazie ai nuovi impianti il fatturato sarà destinato a salire e con esso anche investimenti sulla parte sportive e quindi ambizioni.

Ma servirà pazienza, una virtù che purtroppo non appartiene alla maggioranza dei tifosi, che oscillano (in tutte le categorie) tra esaltazione (a volte il Rimini sembra un incrocio tra l’Inter di Mourinho e la Juventus di Lippi) e depressione cosmica a seconda dei risultati (in questo caso il Rimini sembra un incrocio tra la Longobarda e la Marchigiana).

Nel prossimo campionato la dirigenza, che ha mostrato la sua competenza sia sul fronte degli aspetti economici che quelli sportivi, allestirà una formazione competitiva per conquistare i playoff e migliorare la posizione di classifica rispetto alle ultime due stagioni. Questa è una certezza, non servono doti da Nostradamus. Ma c’è un’altra certezza: il campionato di C del Rimini vivrà di alti e bassi. E la piazza non dovrà farsi prendere dall’esaltazione davanti alle vittorie e abbandonare il sostegno con i risultati negativi. Dovrà esserci allo stadio anche in questi momenti.

Ed è questo il vero appello della dirigenza: se non con i soldi, stateci vicino con pazienza e fiducia. E credo che la società biancorossa l’abbia ampiamente meritata.

Riccardo Giannini

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