Rimini, stagione balneare più lunga: Ridolfi propone nuove date. Mare Libero interviene

"Il dibattito deve coinvolgere tutto gli attori che utilizzano il bene pubblico e non solo le associazioni di categoria"

A cura di Redazione
05 settembre 2025 09:41
Rimini, stagione balneare più lunga: Ridolfi propone nuove date. Mare Libero interviene -
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Valentina Ridolfi, assessora al Demanio, anticipa il consueto dibattito sulla durata della stagione balneare: «È ora di avviare un confronto sulle date ufficiali di apertura e chiusura della stagione balneare. Affinché la spiaggia possa essere vissuta ad ogni stagione». Nella sua dichiarazione, lancia una vera e propria proposta: inizio di stagione il primo maggio, fino al 30 settembre (ad oggi, invece, l’apertura è fissata all’ultima settimana di maggio, mentre la chiusura all’inizio della terza settimana di settembre).

«Al di là dell’evidenza, acclarata, del cambiamento climatico e della conseguente trasformazione dell’ambiente fisico che ci circonda - commenta Ridolfi - è ormai radicata la tendenza a considerare gli spazi outdoor come elemento indispensabile per la vivibilità urbana e per la qualità della vita dei cittadini. E Rimini, in questo, ha un privilegio immenso, quello di poter contare su un’infinita spiaggia che si sviluppa lungo circa 16 chilometri e che anche da questo punto di vista rappresenta una preziosa risorsa».

«Non è un caso – puntualizza l’assessora - che questo assunto sia anche uno dei cardini che muove il nuovo piano dell’arenile, che tra i suoi elementi caratterizzanti ha quello di considerare la spiaggia non come luogo a sé ma come parte della città, in connessione con il Parco del mare, e dunque da vivere non solo quattro mesi all’anno, quest’anno la chiusura della stagione balneare è fissata al 21 settembre, ma ad ogni stagione»

A queste dichiarazioni risponde Roberto Biagini di Mare Libero APS:

"I confronti sono sempre utili, Assessora Ridolfi, sono il sale della democrazia. L' importante è che non si riducano alla solita liturgia di un dialogo a due tra Amministrazione Comunale e concessionari "scaduti" con al centro il solito copione "non vogliamo le aste, vi va bene la proroga; vogliamo gli indennizzi, vediamo cosa si può fare; non vogliamo liberare l'arenile, il piano spiaggia lo prevede ma adesso studiamo una variante ecc...." 

"Il dibattito deve essere "demanocentrico" e coinvolgere tutto gli attori che utilizzano il bene pubblico (anche quelli che lo vorrebbero vivere per quello che è ma che ma che vengano cacciati dalla battigia a con prepotenza e a malo modo)  e non solo le associazioni di categoria che rappresentano una parte del tutto. Utenti della spiaggia, associazioni ambientalistiche, associazioni dei consumatori, sindacati dei lavoratori, marinai di salvamento, albergatori, ristoratori, agenti di viaggio ed in generale di tutti gli imprenditori del comparto turistico che avrebbero il sacrosanto diritto di entrare in un mondo a loro sempre precluso dall' illegittimo monopolio incancrenito da lustri. E' bene sempre ricordare che si parla di un bene comune, pubblico,  della spiaggia di tutti e non di una proprietà privata di chi, per giunta,  non ha più diritto di restare lì in quanto "scaduto".  

Al volo si possono proporre alcuni temi affinché "la spiaggia possa essere vissuta ad ogni stagione": 1) Aumento di spiagge libere per chi per scelta o necessità ritiene di non pagare per esercitare il suo diritto di prendere il sole e fare un bagno; 2) Salvaguardia e protezione delle poche oasi naturalistiche presenti escludendole dalle concessioni temporanee per eventi; 3) Controlli fiscali capillari sull' attività imprenditoriale balneare visti i continui dati periodici nazionali sul buco evasivo del comparto che utilizza un bene pubblico; 4) Controlli sui contratti di lavoro e sulla contribuzione previdenziale; 5) Monitoraggio sulle strutture presenti a fini della regolarità edilizia e sanitaria; 6) Definizione della questione della vigilanza e dei  "marinai di salvamento": servizio pubblico e/o mercimonio privatistico a seconda degli "usi e dei comodi" ? 

Ben lieti di essere parte attiva e co-partecipativa  per la tutela del pubblico interesse che deve dirigere la politica della pubblica amministrazione, visto che la spiaggia è un bene collettivo."

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