Rimini, un autunno lento e dalle prospettive poco rosee per il commercio

Le preoccupazioni di Confesercenti Rimini: "Servono interventi decisi del Governo nella prossima legge di bilancio"

A cura di Riccardo Giannini Redazione
26 settembre 2025 15:48
Rimini, un autunno lento e dalle prospettive poco rosee per il commercio - Negozio, commercio, saldi REPERTORIO
Negozio, commercio, saldi REPERTORIO
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Sarà un autunno “lento” per i consumi secondo Confesercenti Rimini, che commenta i dati diffusi dall’Istat sulla fiducia di consumatori ed imprese del mese di settembre, evidenziando segnali di peggioramento delle aspettative sulle prospettive. Nei servizi turistici si assiste a un ulteriore caduta di 6 decimali e complessivamente l’indice si colloca ad oltre 20 punti in meno rispetto all’inizio dell’estate, quando le aspettative erano più positive. Nel commercio al dettaglio, a fronte di una leggera flessione dell'indice medio, si rileva la crescita di poco più di un punto nella distribuzione tradizionale, tutta determinata dalle attese di vendita e dalle scorte, mentre il dato sulle vendite nel periodo è negativo.

Le deboli prospettive di crescita dell’economia del Paese sono ancorate ancor di più, in una fase di forti tensioni geopolitiche e di difficoltà del commercio internazionale, ai consumi interni e alla tenuta del turismo, che invece sta perdendo quota e rischia di allontanarsi da quel primato che ha conquistato nel bacino del Mediterraneo.

“Per questo – commenta il presidente di Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini - auspichiamo un intervento deciso nella prossima legge di bilancio, con misure per il rilancio dei redditi delle famiglie a sostegno dei consumi tra cui la riforma fiscale e la detassazione delle tredicesime: pressione fiscale crescente, inflazione disomogenea con rincari persistenti su alimentari e casa, e mancata crescita del potere d’acquisto, nonostante gli aumenti retributivi, sono un fardello pesante per le famiglie. Insieme all’urgenza di sostegni mirati per le attività di vicinato, correggendo lo squilibrio fiscale tra eCommerce e retail fisico, con un’azione necessaria, sia nazionale che europea, per garantire equità fiscale e concorrenza leale tra tutti gli operatori. Con un probabile rallentamento del commercio internazionale, è infatti il mercato interno che può sostenere la crescita del Pil". 

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