Ristoratore di Cattolica condannato: reddito ritoccato di 200mila euro
La Cassazione dà ragione all’Agenzia delle Entrate: decisivo il “bottigliometro”
Si chiude con una condanna definitiva la lunga disputa tra un ristoratore di Cattolica e l’Agenzia delle Entrate. La Cassazione ha infatti confermato integralmente l’accertamento fiscale che contestava all’imprenditore un maggior reddito di oltre 200mila euro, relativo all’anno 2008. Lo riporta il Resto del Carlino.
Al centro del caso c’è il discusso metodo del “bottigliometro”, con cui il Fisco ha ricostruito i ricavi del locale stimando il numero dei coperti serviti sulla base delle bottiglie d’acqua acquistate. Un criterio che inizialmente era stato bocciato dalla Commissione Tributaria di Rimini, ma poi ritenuto legittimo in appello, con una sola correzione: riconosciuta una quota del 15% destinata all’autoconsumo.
Il ristoratore ha tentato il ricorso in Cassazione, sostenendo la mancanza di contraddittorio e una motivazione insufficiente. La Suprema Corte, però, ha respinto ogni contestazione, giudicando il consumo d’acqua un indicatore attendibile e basato su presunzioni “gravi e precise”.
Con la sentenza, diventata definitiva, restano confermati i 216.565 euro di maggior reddito accertato. L’imprenditore dovrà inoltre sostenere le spese legali.
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