Ritrovato l'ultimo saluto nel cellulare di Gualdi. Le famiglie: 'Vogliamo la verità sui soccorsi'"
Dissequestrati gli effetti personali degli alpinisti: il video-testamento riapre il caso
Sono stati dissequestrati e restituiti alle famiglie i telefoni e gli effetti personali di Cristian Gualdi (48 anni) e Luca Perazzini (42), gli alpinisti di Santarcangelo di Romagna morti lo scorso dicembre precipitando in un canalone del Gran Sasso.
Nel cellulare di Gualdi, riconsegnato ai genitori, è stato ritrovato anche l’ultimo video girato poche ore prima della tragedia, in cui i due scherzano mentre salgono verso la vetta, ignari della bufera imminente.
La Procura di Teramo indaga per omicidio colposo: al momento è iscritto nel registro uno dei responsabili del Soccorso alpino abruzzese, per accertare eventuali ritardi nei soccorsi. Dalle indagini emerge che Gualdi aveva inviato la geolocalizzazione ai soccorritori intorno alle 15 del 22 dicembre, ma i corpi furono ritrovati solo cinque giorni dopo, a causa del maltempo.
Le famiglie, assistite dagli avvocati Luca Greco e Francesca Giovanetti, chiedono di sapere se si sarebbe potuto intervenire prima. «Se qualcuno ha sbagliato, deve pagare», ha dichiarato la madre di Gualdi a Rai 3, visibilmente commossa.
L’inchiesta punta ora a chiarire se i ritardi, compresa la mancata attivazione dell’elicottero dell’Aeronautica, possano configurare responsabilità penali nella gestione dell’emergenza.
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