Romagna Acque si rafforza con le reti locali. L'operazione da 800 milioni è strategica per Rimini e la Riviera

Entro il 12 dicembre il voto decisivo dei Consigli comunali (anche di Rimini)

A cura di Glauco Valentini Redazione
25 novembre 2025 18:32
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Si muove anche sul fronte riminese il percorso che porterà al riassetto della gestione idrica in Romagna. Nella serata di ieri il Consiglio comunale di Forlì ha approvato all’unanimità il conferimento a Romagna Acque – Società delle Fonti delle reti idriche e dei sistemi di depurazione oggi di proprietà di Unica Reti, la società pubblica partecipata da tutti i Comuni delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

Un passaggio tutt’altro che simbolico, che coinvolge direttamente anche il nostro territorio: nel pacchetto finiscono infatti le infrastrutture idriche romagnole, per un valore stimato attorno ai 100 milioni di euro. In cambio, ai Comuni soci di Unica Reti verranno attribuite azioni speciali di Romagna Acque, prive di diritto di voto. Una scelta pensata per non modificare gli equilibri decisionali interni alla società che oggi gestisce l’acqua di tutto il territorio romagnolo, dalla diga di Ridracoli fino alle reti locali.

Per i Comuni riminesi, come per gli altri soci, l’operazione ha due effetti: da un lato contribuisce a rafforzare Romagna Acque, che potrà contare su una capitalizzazione complessiva stimata attorno agli 800 milioni di euro, aumentando così la capacità di investimento su reti, infrastrutture e sicurezza idrica. Dall’altro alleggerisce Unica Reti, che manterrà la gestione delle reti gas ma non dovrà più compensare il passivo del settore idrico con i ricavi del metano. Questo potrebbe tradursi, secondo le prime valutazioni, in maggiori dividendi per i Comuni soci, compresi quelli della provincia di Rimini.

Si tratta di un passaggio interno al sistema pubblico romagnolo: entrambe le società sono infatti partecipate dagli stessi enti locali. Ma i tempi sono stretti. La data fissata per il trasferimento effettivo delle reti è il 12 dicembre, e nei prossimi giorni tutti i Consigli comunali della Romagna – compresi quelli riminesi – saranno chiamati a esprimersi sull’operazione.

Un tema strategico anche per la nostra provincia, dove la sicurezza idrica e la modernizzazione delle reti restano questioni centrali, soprattutto in vista delle esigenze estive e della pressione turistica che ogni anno interessa tutta la Riviera. L’esito dei passaggi istituzionali dei prossimi giorni definirà dunque il nuovo assetto del servizio idrico romagnolo, con ricadute dirette anche per Rimini e i suoi cittadini.

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