Salute e differenze di genere: Marcello sollecita la Regione
Il consigliere Nicola Marcello (FdI) chiede alla Giunta regionale azioni immediate per integrare le differenze di genere nei protocolli sanitari, come previsto dalla legge nazional

Rendere operativa la medicina di genere in Emilia-Romagna, in linea con la normativa nazionale. A chiederlo con un'interrogazione a risposta orale in commissione Politiche per la salute è il consigliere Nicola Marcello (FdI).
"La medicina di genere è una disciplina che si concentra su come le differenze biologiche, legate al sesso, e quelle culturali e sociali, connesse al genere, influenzano la salute e le malattie, con l'obiettivo di offrire a ciascuno, uomini e donne, il trattamento più adatto alle proprie specificità. La legge 3 del gennaio 2018 prevede, all'articolo 3, l'adozione di un piano per diffondere la medicina di genere attraverso informazione, formazione e l'integrazione di queste considerazioni nella prevenzione, diagnosi e cura. È ormai evidente - spiega il consigliere - che numerose malattie colpiscono uomini e donne in modi differenti, e che anche la risposta ai farmaci varia in base al sesso. È quindi indispensabile aggiornare i protocolli clinici affinché siano specifici per genere". Marcello sottolinea come nonostante il quadro normativo sia delineato la sua concreta attuazione nei protocolli sanitari regionali rimanga lacunosa e chiede alla Giunta: "quali azioni concrete intende adottare per rendere operativa la medicina di genere nella sanità dell'Emilia-Romagna, in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale, e per accelerarne l'integrazione nei nostri servizi sanitari".
L'Assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, ha risposto dicendo che l'attuale gruppo tecnico "proseguirà i lavori per l'applicazione delle linee in un'ottica di confronto e condivisione".
Il consigliere Marcello ha detto di non ritenersi soddisfatto: "vigilerò sul tema: penso sia un argomento importante su cui insistere".